Agostino d'Ippona: differenze tra le versioni

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=== Opere dogmatiche e morali ===
* ''[[De Trinitate (Agostino d'Ippona)|De Trinitate]]'' o "La Trinità", in 15 libri, scritto dal 400 al 416, è l'opera più complessa e profonda di Agostino.<ref>Secondo la leggenda, per via del notevole impegno che Agostino profuse nell'opera, un angelo gli avrebbe spiegato che il tentativo umano di comprendere il mistero della Trinità era come cercare di raccogliere l'acqua del mare in una piccola buca sulla sabbia: l'episodio è stato raffigurato da [[Sandro Botticelli|Botticelli]] in una [http://www.cassiciaco.it/navigazione/iconografia/pittori/quattrocento/botticelli/spiaggia.html pala conservata agli Uffizi di Firenze].</ref> Gli ultimi libri sulle analogie che il mistero della Trinità ha con la nostra anima sono molto discussi (''esse'', ''nosse'', ''velle'' come struttura trinitaria dell'animo umano, imperfetta immagine di quella divina);
* ''Enchiridion de fide, spe et charitate'' o "Manuale sulla fede, sulla speranza e sull'amore", scritto nel [[421]] su richiesta di un pio romano, Laurenzio, è una sintesi della teologia di Agostino, ridotta alle tre virtù teologiche. Padre Faure ne ha elaborato un dotto commentario, mentre Harnack un'analisi particolareggiata (Storia dei dogmi, III, 205 221);
* ''[[De diversis quaestionibus ad Simplicianum]]'' o "Diverse domande a Simpliciano", scritto nel [[397]], dove Agostino torna sul tema della grazia salvatrice, ritenuta un dono gratuito che non dipende da meriti ma esclusivamente «da Dio che usa misericordia»,<ref>''Ad Simplicianum'' I, 2, 13.</ref> secondo una prospettiva echeggiante la predicazione di [[Paolo di Tarso|Paolo]];