Cesare Maccari: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Maccari-Cicero.jpg|thumb|[[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]] pronuncia in [[Senato romano|Senato]] la [[Catilinarie|prima Catilinaria]] - ''[[Cicerone denuncia Catilina]]'', [[1880]], [[affresco]] di Cesare Maccari; [[Roma]], [[Palazzo Madama (Roma)|Palazzo Madama]], Sala Maccari.]]
 
La fama che gli derivò da questo importante lavoro aumentò dopo la realizzazione dei famosi affreschi nella «sala Maccari» (che non a caso prende il nome da lui) del [[Palazzo Madama (Roma)|Palazzo del Senato]] ([[1881]] - [[1888]]), affidatigli in seguito ad un concorso da lui vinto. Nella natale Siena sono opera sua gli affreschi nella ''Sala del Risorgimento'' del [[Palazzo comunale (Siena)|Palazzo Pubblico]]; qui si conserva inoltre il quadro «Fabiola», che ottenne un grande successo ed il parere favorevole della [[critica]] in una mostra del pittore svoltasi a Roma nel [[1870]]. Altri importanti affreschi si trovano nella [[Chiesa della Consolazione]] a [[Genova]], nella Cattedrale dell'Assunta a Nardò (Lecce) e quelli, considerati il suo capolavoro, di una [[cupola]] nella [[Santuario di Loreto|Basilica di Loreto]] ([[1888]] - [[1895]]).
 
Divenuto uno dei pittori di successo della Roma umbertina, Maccari partecipò alla lottizzazione del nuovo [[Ludovisi (rione di Roma)|rione Ludovisi]] facendo realizzare, a partire dal [[1902]], il villino neogotico agli [[Horti Sallustiani]] (completo di torrette, parzialmente abusivo) che ancora mantiene il suo nome. Mentre si occupava di importanti lavori nel [[Palazzo di Giustizia (Roma)|Palazzo di Giustizia]] di Roma, fu colpito da paralisi nel [[1909]]; a seguito di ciò dovette abbandonare ogni attività. Morì a Roma nel [[1919]]. È sepolto presso il [[Cimitero del Verano]] di Roma.