Migrazione longobarda: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Lombard Migration.jpg|upright=1.4|thumb|Le principali tappe della migrazione dei Longobardi<ref>Lida Capo, ''Commento'' a Paolo Diacono, ''Storia dei Longobardi'', cartina 1, pp. LII-LIII.</ref>.]]
 
La '''migrazione longobarda''' fu un processo plurisecolare che portò il [[popoli germanici|popolo germanico]] dei [[Longobardi]] appartenente ai germani occidentali [[http://www.treccani.it/enciclopedia/l-europa-tardoantica-e-medievale-i-popoli-delle-migrazioni-nelle-regioni-occidentali-i-longobardi_(Il-Mondo-dell'Archeologia)/]]dalla patria originaria ([[GermaniaScandinavia]] meridionale, occupata nel [[I secolo a.C.]]) alla [[Penisola italiana]], raggiunta nel [[VI secolo]] d.C. Dopo essere approdato sulla sponda sudoccidentale del [[Mar Baltico]] (ancora nel I secolo a.C.), il popolo [[germani]]co risalì il corso del [[Elba (fiume)|fiume Elba]] ([[I secolo|I]]-[[IV secolo]] d.C.) per arrivare ad attestarsi lungo il medio corso del [[Danubio]] (IV-[[VI secolo]]). Da qui, nel [[568]], i Longobardi mossero verso la Penisola italica, che occuparono - anche se non completamente - fino alle aree meridionali e dove fondarono [[Regno longobardo|un regno]] che sarebbe durato fino al [[774]].
 
Durante l'intero processo migratorio, svoltosi secondo le esigenze contingenti del momento e non secondo un piano preordinato, i Longobardi vennero ripetutamente in contatto con altre popolazioni, sia germaniche sia di altra origine. Con esse i Longobardi ebbero frequenti scontri armati, ma coltivarono anche rapporti commerciali più pacifici; gli uni e gli altri rapporti modificarono profondamente, nel corso dei secoli, la composizione etnica del popolo, le cui strutture sociali, culturali e istituzionali conservarono comunque gran parte delle proprie radici germaniche. Nel corso della migrazione, più volte nuclei di longobardi si staccarono dal grosso del popolo, seguendo percorsi autonomi e indipendenti.
 
==Lo stanziamento sul basso Elba==
Secondo il loro mito delle origini, confermato anche da testimonianze storiche e archeologiche, i Longobardi erano originari della [[Scania (provincia)|Scania]], l'estremità meridionale della [[Penisola scandinava]]. Gli storici concordano nel collocare la prima tappa della migrazione longobarda verso sud, la "[[Scoringa]]", presso le coste sudoccidentali del [[Mar Baltico]], identificandola forse con l'isola di [[Rügen]]<ref>Jörg Jarnut, ''Storia dei Longobardi'', p. 5.</ref>, forse con la [[Sjælland|Zelanda]] o [[Lolland]]<ref>Sergio Rovagnati, ''I Longobardi'', p. 13.</ref>. Tale movimento migratorio avvenne con ogni probabilità ancora nel I secolo a.C.<ref name="Rovagnati12">Rovagnati, p. 12.</ref>.
Durante la migrazione i longobardi superarono diversi ostacoli rappresentati dai [[Vandali]] e dagli [[Assipitti]], i Longobardi ripresero la loro marcia verso sud e si stabilirono prima in "[[Mauringa]]", dove incrementarono le file dei combattenti concedendo il rango di liberi a numerosi schiavi, e poi in "[[Golanda]]"<ref>Paolo Diacono, [[s:la:Historia Langobardorum - Liber I|I, 11-13]].</ref>. L'identificazione di questi territori è ancora oggetto di dibattito tra gli storici, ma si tratta comunque di aree comprese tra le sponde del Baltico e il fiume [[Elba (fiume)|Elba]], dove sono state rinvenute tombe longobarde con corredi di armi, di ornamenti e di caratteristiche ceramiche, identici a quelli rinvenute nelle successive aree di migrazione dei Longobardi<ref>Jarnut, pp. 7-8; Rovagnati, pp. 14-15.</ref>.
 
DuranteSuperati la migrazione i longobardi superarono diversigli ostacoli rappresentati dai [[Vandali]] e dagli [[Assipitti]], i Longobardi ripresero la loro marcia verso sud e si stabilirono prima in "[[Mauringa]]", dove incrementarono le file dei combattenti concedendo il rango di liberi a numerosi schiavi, e poi in "[[Golanda]]"<ref>Paolo Diacono, [[s:la:Historia Langobardorum - Liber I|I, 11-13]].</ref>. L'identificazione di questi territori è ancora oggetto di dibattito tra gli storici, ma si tratta comunque di aree comprese tra le sponde del Baltico e il fiume [[Elba (fiume)|Elba]], dove sono state rinvenute tombe longobarde con corredi di armi, di ornamenti e di caratteristiche ceramiche, identici a quelli rinvenute nelle successive aree di migrazione dei Longobardi<ref>Jarnut, pp. 7-8; Rovagnati, pp. 14-15.</ref>.
 
===I contatti con i Germani occidentali e l'Impero romano===
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{{citazione|Furono vinti i Longobardi, popolo addirittura più feroce della ferocia germanica. Da ultimo [...] l'esercito romano con le insegne fu condotto fino a quattrocento miglia dal [[Reno]], fino al fiume Elba, che scorre tra le terre dei [[Semnoni]] e degli [[Ermunduri]].|Velleio Patercolo, ''Historiae romanae ad M. Vinicium libri duo'', II, 106.2|''Fracti Langobardi, gens etiam Germana feritate ferocior; denique [...] ad quadringentesimum miliarium a Rheno usque ad flumen Albim, qui Semnonum Hermundurorumque fines praeterfluit, Romanus cum signis perductus exercitus.''|lingua=la}}
 
Dopo la sconfitta subita a opera delle [[esercito romano|legioni di Tiberio]], i Longobardi si rifugiarono sulla riva destra dell'Elba e si raccolsero, insieme a tutti i Germani della regione non ancora sottomessi dall'esercito romano, sotto la guida di [[Maroboduo]], re dei [[Marcomanni]]<ref name="Jarnut8">Jarnut, p. 8.</ref>. A quest'epoca i Longobardi erano un popolo numericamente esiguo, tanto da dover entrare in più ampie coalizioni militari con altrii vicini [[popoli germanici occidentali]]<ref name="Rovagnati15">Rovagnati, p. 15.</ref>, all'interno delle quali il valore militare consentì tuttavia loro di affermarsi contro i propri vicini, in particolare i Semnoni<ref name="Jarnut9">Jarnut, p. 9.</ref>.
 
Pochi anni dopo si allearono però con [[Arminio]], il re dei [[Cherusci]] vittorioso sulle legioni di [[Publio Quintilio Varo|Varo]] nella [[Battaglia della foresta di Teutoburgo]], e nel [[18]] d.C. sconfissero lo stesso Maroboduo. L'apporto longobardo all'interno delle coalizioni germaniche del tempo fu tanto influente da consentire loro di restaurare sul trono dei Cherusci il re Italico, che era stato deposto dal suo popolo ([[47]] d.C.)<ref name="Jarnut8" /><ref name="Capo383384">Capo, pp. 383-384.</ref>.