Rivolta di Nika: differenze tra le versioni

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A causa della iniziale politica [[lassismo|lassista]] di Giustiniano le fazioni avevano acquisito una totale impunità. Anche i Verdi, che, a differenza degli Azzurri, compivano pure delitti e vendette personali e non solo azioni delittuose di gruppo, non venivano mai perseguiti.
Questi estremisti (che appartenevano alla fazione degli Azzurri) avevano preso a devastare la città, distinguendosi anche nell'[[abbigliamento]] e nell'aspetto esteriore. Essi portavano i capelli tagliati alla maniera dei barbari, con la frangia sulla fronte, le tempie rasate e la chioma lunga sulla nuca "alla [[Unni|Unna]]", come si diceva, o anche, abbandonata la consuetudine romana, tenevano barba e baffi alla maniera [[Persiani|persiana]]. Anche gli abiti erano diversi da quelli consueti: avevano le maniche serrate sul polso e rigonfie sulle spalle. Questi [[teppismo|teppisti]] ''[[ante litteram]]'' avevano preso l'abitudine di girare armati, con gli [[stiletto|stili]] a doppio taglio legati alla gamba ed altre armi occultate nei [[mantello (indumento)|mantelli]]. Così attrezzati, dopo aver adempiuto al loro "compito" di tifosi, la notte, (è sempre [[Procopio (storico)di Cesarea|Procopio]] a riferircelo nella sua ''Historia Arcana''), si riunivano in bande e percorrevano strade e vicoli della città rapinando chi incontravano e talora uccidendo chi temevano li potesse denunziare.
Vista l'impunità degli Azzurri, appoggiati dalla coppia imperiale, anche molti Verdi avevano cambiato bandiera.
Intanto tra le due fazioni gli omicidi si moltiplicavano, soprattutto a danno dei Verdi.