Ischia Calcio: differenze tra le versioni

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La società riorganizzatasi attorno alla carismatica figura di Pino Taglialatela, il quale ricoprirà molteplici incarichi soprattutto di natura tecnica, e di Antonio Porta forma una squadra di giovani promettenti provenienti dalle selezioni primavera di società blasonate di Serie A e B, e da qualche, poche per la verità, figura di esperienza, i migliori elementi autori della promozione della precedente stagione vengono infatti ceduti. Sarà proprio la mancanza di esperienza che farà navigare l’Ischia nelle zone bassissime della classifica nonostante buone prestazioni, conseguite anche contro squadre di vertice del torneo. Questa situazione porterà alla contestazione forte della tifoseria verso mister Porta, accusato di badare su dictat della società alla medià età della formazione schierata in campo al fine di beneficiare dei contributi della Legge Melandri, che alla tredicesima giornata di campionato, dopo sette sconfitte consecutive (sei di campionato ed una di Coppa Italia), sarà costretto a lasciare l’incarico. In seguito alle sue dimissioni lascerà anche Pino Taglialatela e parte dello staff.
L’Ischia si riorganizza quindi con di fatto gliun uniciunico riferimentiriferimento a livello societario, Vittorio Di Bello, garante della fidejussione depositata al fine di poter disputare il torneo, e Pino Iodice Direttore Generale che decidono di affidareaffidando la panchina al tecnico romano Agenore Maurizi. Inizialmente il nuovo sodalizio sembra dare la scossa giusta: nelle prime cinque partite l’Ischia Isolaverde raccoglie ben otto punti, tre di questi con una vittoria storica in rimonta colta al Mazzella contro il Lecce di Miccoli e Moscardelli grazie ad una doppietta di Nicola Ciotola (uno dei giocatori chiave della stagione insieme a Ciro Sirignano).
 
Con la sosta natalizia tutti si attendono un rinforzamento della squadra tramite un semplice innesto di qualche giocatore di esperienza, ma così non accade: la squadra viene di fatto rivoluzionata. Lo sconvolgimento dell’organico porta ad un nuovo periodo di magra per l’Ischia ed il rapporto con la tifoseria torna ad incrinarsi, fino a rompersi del tutto in seguito a due pesantissime sconfitte esterne (6-0 a Foggia e 4-0 a Pagani). Ma società e squadra si stringono intorno a Maurizi e si va avanti nonostante le polemiche. La squadra sulla lunga distanza riesce a riemergere, cogliendo qualche risultato importante, e a conquistarsi quindi un posto per i play-out. Lungo il girone di ritorno si riveleranno fondamentali le 11 reti segnate dalla punta centrale Saveriano Infantino, giunto in prestito sull’isola col mercato di riparazione invernale.