Poesia italiana del Novecento: differenze tra le versioni
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La maggior parte della critica (secondo il criterio seguito fino alla fine degli agli [[Anni 1950|anni cinquanta]]) stabilirà gli elementi innovativi della poesia del Novecento a partire da [[Giuseppe Ungaretti]], seguendo una linea che condurrebbe dai "[[La Voce (rivista)|vociani]]" all'apertura della grande stagione degli "[[Ermetismo (letteratura)|ermetici]]".
E certamente è centrale nel cuore del '900 la vicenda dell'[[ermetismo]] segnata da figure di livello mondiale come [[Giuseppe Ungaretti]] ed [[Eugenio Montale]]. Altri ermetici importanti: [[Alfonso Gatto]] e [[Mario Luzi]].
Più appartata la scrittura di [[Corrado Govoni]] come, più tardi, le maggiori figure di[[Umberto Saba]] e [[Sandro Penna]] e con il suo musicale rimario [[Giorgio Caproni]]. Tra i temi più significativi della poesia del secondo Novecento, pur nell'estrema varietà che la caratterizza, è opportuno menzionare invece l'impegno sia etico sia civile, che nasce anche dalla meditazione dei mali e degli orrori della prima e soprattutto della seconda guerra mondiale; è prioritario riferirsi a [[Pier Paolo Pasolini]], ad [[Edoardo Sanguineti]] a [[Roberto Roversi]]
Autrice di continua produzione poetica, sempre legata all'immediata narrazione di un animo profondamente segnato dalle esperienze di vita, [[Alda Merini]], poetessa particolarmente amata anche dal pubblico più vasto.
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