Pietro Battaglia: differenze tra le versioni

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Deve la sua notorietà per essere stato sindaco durante la [[fatti di Reggio|Rivolta di Reggio Calabria]] e per aver guidato la città durante la protesta popolare contro il trasferimento del capoluogo a Catanzaro ponendosi in posizione di contrasto al governo nazionale a guida del suo stesso partito (Democrazia Cristiana) in difesa della sua città.
Per questo motivo per tutti è rimasto nei cuori della città intera e non solo come il "Sindaco della Rivolta", uno dei più amati, se non il più amato e rispettato politico di Reggio.
 
Celebre fu il suo ''"Rapporto alla Città"'', un comizio di fronte a migliaia di persone radunatesi in [[Duomo di Reggio Calabria|Piazza Duomo]] in cui chiedeva alla cittadinanza di tenersi pronta a sostenere con forza il diritto di [[Reggio Calabria|Reggio]] alla guida della Regione.
Si deve alla sua estenuante opera di mediazione con il governo nazionale l'individuazione della sede del Consiglio Regionale della Calabria presso la sua città di Reggio., Unicounico caso in Italia in cui la sede dell'assemblea legislativa è in una città diversa rispetto alla sede della Giunta. Questo è stato uno dei più concreti risultati che Reggio Calabria ha ottenuto, grazie al Sindaco Battaglia, a seguito della Rivolta durata per più di un anno.
 
Successivamente venne eletto Consigliere Regionale per la [[Democrazia Cristiana]] ricoprendo l'incarico di Vice Presidente della Giunta Regionale ed assessore con varie deleghe.
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Venne eletto, poi, al parlamento nella [[Democrazia Cristiana|DC]] alle elezioni del [[1987]] e durante quella legislatura Battaglia fu il promotore della legge denominata "Decreto Reggio" che prevedeva un finanziamento straordinario per finanziare un pacchetto di interventi, la maggior parte opere pubbliche, finalizzati al rilancio economico e sociale della città di Reggio Calabria.
 
Il 7settembre7 settembre [[1992]] fu arrestato assieme ad altri esponenti politici reggini con l'accusa di far parte di un comitato d'affari.
 
Per tale accusa trascorse 13 mesi in carcere, per poi essere rilasciato una volta stabilita l'infondatezza delle accuse. I processi si sono conclusi con sentenze passate in giudicato che dichiaravano l'insussistenza dei reati e l'assoluta infondatezza delle accuse a seguito anche di richiesta di proscioglimento da parte della pubblica accusa.
Per tale motivo lo stato riconobbe a Battaglia il massimo previsto per legge di risarcimento economico per i danni a lui ed ai suoi familiari recati a seguito dei clamorosi errori giudiziari che lo videro protagonista.