Anima nella religione dell'antico Egitto: differenze tra le versioni

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Spesso è raffigurato come un [[Threskiornithinae|ibis]] piumato, ''Ibis comata'', e vola via dal corpo, dopo la morte di un essere.
 
<hiero>G25</hiero>
 
3ḫ
 
Tale [[Geroglifici egizi|geroglifico]], indicante l'ibis, sembra non avere alcun rapporto intrinseco con la nozione di Akh se non per un valore puramente fonetico<ref>{{Citazione|The akh concept appears to have no intrinsic relation to the bird, to which it might only have been related phonetically.|[[Florence Dunn Friedman]]. ''Akh'' in ''Oxford Encyclopedia of Ancient Egypt'' vol.1. Oxford, Oxford University Press, 2001, pag.47}}</ref> e per il suo piumaggio estremamente brillante. Infatti lo stesso geroglifico, ritrovato nelle tombe a pozzo fin dalla [[I dinastia egizia|I dinastia]], costituisce la radice del [[Lingua egizia|verbo]] "brillare" ed "essere utile".
 
È l'elemento luminoso che alla morte si ricongiunge al creatore salendo nel cielo brillando come una stella.
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Nei "[[Testi delle piramidi]]" infatti si legge:
 
''"Voi sorgete dall'Orizzonte (''Akhet'') dove siete puri Spiriti (''Akhu'')"''
 
e questo elemento lega il [[faraone]] defunto al mondo divino.
 
Successivamente, nei "[[Testi dei sarcofagi]]", il concetto di akh venne esteso a tutti i defunti che poterono così diventare Akhu.
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[[File:Flickr - Nic's events - 2008-04-04 (London, Greenwich and British Museum) - 164.jpg|thumb|Ba dei defunti sopra l'ultima dimora]]
Il Ba è la parte divina, totalmente spirituale, riconducibile alla [[personalità]] dell'anima di una persona.<br />
È l'essenza soggetta alla permanenza nei mondi spirituali. Esso poteva moltiplicarsi in relazione alla potenza del suo detentore.Il Ba usciva dal corpo del defunto e vi ritornava a mummificazione avvenuta.
 
Grazie al Ba anche il defunto, come gli [[Dio|dei]], può assumere forme (''aru'') <hiero>i-ir-w-M40</hiero> diverse, in seguito a varie trasformazioni e manifestazioni (''keperu'') <hiero>L1-r-w-M40</hiero> ed eventualmente rivestire una personalità dotata di memoria.
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[[File:Ka Statue of horawibra.jpg|thumb|Raffigurazione del ''Ka'' del sovrano [[Hor I|Auibra-Hor]]]]
Inoltre si riteneva che dando offerte al "Ka" del defunto se ne garantisse la sopravvivenza dopo la [[morte]].<br />
I lati delle [[Piramide (architettura)|piramidi]] sono allineati con i [[punti cardinali]] perché così si pensava che il "Ka" del defunto potesse andare dovunque.<br />
Numerosi sono i nomi egizi composti da Ka, spesso in riferimento al dio [[Ra]], ad esempio Neferkara (Bellissimo è il Ka di [[Ra]]), Userkara (Potente è il Ka di [[Ra]]), Maatkara (Giusto è il Ka di [[Ra]])<br />.
 
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Il Ka veniva rappresentato sempre dopo il sovrano mentre nella statuaria, famosa la statua di [[Hor I|Auibra-Hor]], lo si raffigura in quelli destinati ai riti dell'[[ipostasi]] divina.
 
 
Tra i riti molto importanti vi erano quelli della [[Festa di Opet]] dove il sovrano rinnovava simbolicamente il suo concepimento e l'incoronazione, rigenerando quindi il suo Ka e quelli della [[Heb-Sed]]
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Il [[cuore]]. Gli antichi [[egizi]] ritenevano che esso fosse la sede di tutte le [[emozioni]], superiore quindi in funzionalità al [[cervello]].
 
Senza questo organo, la vita oltre la morte è impensabile, perciò esso era l'unico che durante l'[[imbalsamazione]] veniva lasciato al proprio posto, mentre tutti gli altri organi venivano asportati e posizionati, in corrispondenza dei [[punti cardinali]], nei [[vasi canopi]] dei [[figli di Horo]].
 
Il simbolo del cuore è <hiero>ib</hiero> e con questo simbolo vi erano molti modi di dire ed espressioni comuni, ad esempio <hiero>F40-t-ib</hiero> ''au-t-ỉb'' oppure ''au-t-ab'' cioè gioia, felicità (da ''au-t'' = estensione, grandezza, pienezza).
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*Edda Bresciani, ''Grande enciclopedia illustrata dell'antico Egitto'', De Agostini, ISBN 88-418-2005-5
*Mario Tosi, ''Dizionario enciclopedico delle divinità dell'antico Egitto'', vol.I, Ananke, ISBN 88-7325-064-5
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[[Categoria:Religione egizia]]
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