Unità militare navale: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Pil56-bot (discussione | contributi)
m →‎Le navi di superficie: smistamento lavoro sporco e fix vari
ZimbuBot (discussione | contributi)
m WPCleaner v1.36 - Fixed using Wikipedia:Check Wikipedia (Template con parametri duplicati)
Riga 85:
{{Citazione|Ora, da quando sono scomparse le galee, quasi tutta l'artiglieria si trova sulle fiancate della nave. Pertanto è il traverso che deve sempre guardare verso il nemico. D'altro canto è necessario che la vista di quest'ultimo non sia mai coperta da una nave amica. Solamente una formazione consente alle navi della stessa flotta di soddisfare pienamente a queste condizioni. Questa formazione è la linea di fila.|Chabaud-Arnault, ''Revue Maritime et Coloniale'', 1885, citato da A.T. Mahan, ''op. cit.'', Cap II, pp. 147-148}}
 
Nel corso dell'epoca che va dalla metà del [[XVII secolo]] alla metà del [[XIX secolo]] le navi da guerra vennero mosse praticamente solo a vela con la maggior parte dei [[Cannone|cannoni]] sui due bordi; sul castello e sul [[Cassero (nautica)|cassero]] spesso venivano usate le [[Carronata|carronate]], in numero sempre limitato nei confronti dei cannoni, perché essendo corte e più leggere dei cannoni, non facevano alzare il baricentro della nave; in caccia o in ritirata si usavano cannoni lunghi di calibro inferiore, come quelli da 9 libbre<ref>I cannoni dell'epoca erano classificati in libbre. Tale classificazione si riferiva al peso della palla scagliata.</ref> sulle fregate e da 12 libbre sui vascelli, in modo da colpire efficacemente a lunga distanza durante un inseguimento aste e sartiame del nemico. Sulle navi a più ponti, il ponte superiore portava di norma cannoni più leggeri, ed i cannoni pesanti (da 24 a 32 o 36 libbre per un vascello di [[Classificazione delle navi della Royal Navy|prima classe]]) venivano posti sui ponti inferiori, sempre per ragioni di baricentro. Il problema in caso di mare mosso era che non si potevano aprire i portelli sottovento del ponte inferiore, per non imbarcare acqua e rischiare l'affondamento. Per quanto riguarda le carronate, venivano servite da un numero nettamente inferiore di uomini, ma potevano scagliare anche palle da 68 libbre (come sulla [[HMS Victory (1765)|HMS ''Victory'']]), ma ad una gittata e con una precisione nettamente inferiore a quella dei cannoni<ref>{{cita pubblicazione|url=http://artillerymanmagazine.com/Archives/2004/carronades_sp04.html |titolo=Carronades: Myths And Realities Of The Guns That Changed Naval Battle|rivista=The Artilleryman|lingua=en|autore=Mark N. Lardas|anno=2004|volume=25|numero=2|lingua=inglese|accesso=7 febbraio 2013}}</ref>.
 
In questo modo le navi operavano con la massima efficacia in linea di fila, dato che qualsiasi altra formazione avrebbe limitato il campo di tiro di una o più navi. Per questo motivo le navi da guerra che operavano nella flotta erano indicate come "navi di linea"<ref>Ch. Chabaud-Arnault, ''Revue Maritime et Coloniale''.</ref>. Praticamente in questo modo le flotte operavano come un tutto unico, anche se, per motivi pratici, erano divise in avanguardia, centro e retroguardia, con ogni sezione di norma affidata ad un ammiraglio, tuttavia, la formazione stessa impediva ai comandanti subordinati operazioni totalmente autonome, che spesso, se effettuate, mettevano in pericolo l'intera flotta. In particolare nella [[Royal Navy]], che arrivò a contare fino a 600 navi tra vascelli, fregate, corvette e [[sloop-of-war]], le tre squadre avevano [[Bandiere britanniche#Nazionali ed Insegne|insegne]] diverse, con i colori blu bianco e rosso (nell'ordine) a distinguere la flotta di avanguardia, di centro e di retroguardia. Le navi, a seconda del numero di cannoni, erano suddivise in [[Classificazione delle navi della Royal Navy|classificate]] e non classificate. Ad ogni flotta erano assegnati un ammiraglio, un vice ammiraglio e un contrammiraglio, per cui in ogni momento solo 9 ammiragli potevano essere in servizio<ref>''[[Patrick O'Brian]]'', romanzi storici della serie di Jack Aubrey e Stephen Maturin</ref>. I capitani di vascello che andavano in pensione venivano promossi contrammiragli e venivano definiti (con una punta di sarcasmo) come aventi l'insegna gialla<ref>{{cita news|lingua=en|url=http://www.fotw.net/flags/gb-ensig.html#yens|titolo=The “Yellow Ensign”|pubblicazione=Flags of the World|giorno=12|mese=9|anno=2002|accesso=29 luglio 2008}}</ref> in quanto non assegnati ad alcuna flotta.
Riga 275:
* {{cita libro|autore=[[Erodoto]]|titolo=Storie|altri=tradotto da Augusta Mattioli|città=Milano|editore=Rizzoli editore|anno=1958|id={{No ISBN}}|cid=Erodoto}}
* {{cita pubblicazione|autore=Franco Gay|titolo=Rostri, speroni e arieti|rivista=Storia Militare|numero=176|mese=maggio|anno=2008|cid=Franco Gay}}
* {{Cita pubblicazione|url=http://www.jstor.org/stable/3102323|accesso=7 febbraio 2012|autore=Barbara M. Kreutz|titolo=Mediterranean Contributions to the Medieval Mariner's Compass|rivista=Technology and Culture|anno=1973|volume=14|numero=3|mese=luglio|anno=1973|pagine=367-383|cid=Barbara M. Kreutz}}
* {{cita pubblicazione|autore=Arturo Lorioli|titolo=All'alba della marineria: le Triremi|rivista=Panoplia|numero=4|mese=ottobre-dicembre|anno=1990|cid=Arturo Lorioli}}
* [[Alfred Thayer Mahan]]. ''L'influenza del potere marittimo sulla storia'' (''The Influence of Sea Power Upon History, 1660-1783''), pp.&nbsp;24–32. Ufficio Storico della Marina Militare, 1994.