Panem et circenses: differenze tra le versioni

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Questo poeta fu un grande autore satirico: amava descrivere l'ambiente in cui viveva, in un'epoca nella quale chi governava si assicurava il consenso popolare con regolari distribuzioni di grano (''panem'') ,a volte integrate con elargizioni economiche a cui avevano diritto circa 200.000 cittadini di Roma e con l'organizzare diversi grandiosi spettacoli pubblici (''circenses'') quali le tremende lotte dei [[gladiatori]] e i crudeli [[venationes|combattimenti con animali]] e soprattutto le [[Corsa dei carri#Le corse dei carri in epoca romana|corse dei carri]] tirati da cavalli che si svolgevano in apposite gigantesche strutture come il [[Circo Massimo]] e il [[Colosseo]] <ref>Carl W.Weber | Panem et cicenses ,la politica del divertimento di massa nell'Antica Roma |Garzanti |1986</ref>.
 
La pratica di distribuire grano gratuitamente o a prezzi inferiori a quelli di mercato (''frumentationes'') era iniziata ai tempi della Repubblica regolata dalle [[lex frumentaria]]. Anche nei periodi successivi elargizioni di cibo furono fatte da [[Magistratura (storia romana)|magistrati]] o da chi volesse fare carriera politica curando in particolare gli spettacoli. [[Marco Terenzio Varrone Lucullo]] nel 79 a.C. da semplice [[Edile (storia romana)|edile]] curò giochi sfarzosi e sei anni dopo fu il presentatore di una generosa ''lex frumentaria''.
 
Sotto l'Impero Roma giunse ad importare 3,5 milioni di quintali di frumento, per l'epoca quantità impegnativa. Si potrebbe sostenere che l'organizzazione politica dell'Impero fu modulata sulle due esigenze di [[Fornitura di grano per la città di Roma|rifornire di frumento]] la capitale e le legioni di stanza ai confini. L'immensa quantità del frumento importato da Roma proveniva da più province, [[Sicilia]], [[Sardegna]], province asiatiche e [[Africa (provincia romana)|africane]], ma il perno dell'approvvigionamento era l'[[Aegyptus|Egitto]], che soddisfaceva oltre metà del fabbisogno. Anche quando il trasporto era affidato a imprenditori privati, solo il controllo statale (guerra ai pirati, organizzazione dei siti di sbarco e stoccaggio ecc.) poteva permettere un tale risultato.
 
Per estensione, la locuzione è stata poi usata, soprattutto in funzione critica, per definire l'azione politica di singoli o gruppi di potere volta ad attrarre e mantenere il consenso popolare mediante l'organizzazione di [[spettacoli]] e attività ludiche collettive come le [[terme]], o ancor più specificatamente a distogliere l'attenzione dei cittadini dalla vita politica, in modo da lasciarla alle élite. Con intenzione simile, si è usata l'espressione ''[[Feste, farina e forca]]'' per definire la vita nella [[Napoli]] del periodo borbonico, in cui all'uso di feste pubbliche e di distribuzioni di pane si accompagnava la pratica di numerose impiccagioni pubbliche come dimostrazione della capacità del potere politico di assicurare il mantenimento della legalità.
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*[[Storia di Roma]]
*[[Venationes]]
 
 
{{Vita quotidiana nell'Antica Roma}}