Basilica di San Barnaba: differenze tra le versioni

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La terza [[campata]] della [[navata]] destra ospita l'altare della Madonna del Popolo, così denominato da un'[[icona (arte)|icona]] [[miracolo]]sa della [[Maria (madre di Gesù)|Vergine Maria]] venerata dal popolo come [[Madonna del Popolo (Marino)|Madonna del Popolo]]. Anche se la tradizione [[Iconografia attribuita a san Luca|attribuisce l'icona a san Luca evangelista]], il primo documento che si conosce al riguardo è un [[atto notarile]] del [[1280]] in cui viene detto che l'immagine venne trasportata a [[Roma]] da un membro della [[Colonna (famiglia)|famiglia Colonna]] che si era recato a [[Costantinopoli]].<ref>{{cita|Girolamo Torquati|p. 3|cidTorquati1}}.</ref> [[Papa Martino V]] nella prima metà del [[XV secolo|Quattrocento]] fece portare l'icona a Marino nella [[Museo Civico Umberto Mastroianni|collegiata di Santa Lucia]], dove le fu eretto un altare realizzato con [[Marmo|marmi]] antichi, spoliati forse dal tempio di [[Diana (divinità)|Diana]] ad ''[[Aricia]]''.<ref>{{cita|Girolamo Torquati|p. 14|cidTorquati1}}.</ref> L'icona venne solennemente traslata nella nuova basilica di San Barnaba il 10 dicembre [[1662]],<ref>{{cita|Girolamo Torquati|pp. 7-8|cidTorquati1}}.</ref> e collocata in un altare ricavato dalla spoliazione dei marmi della vecchia collegiata: da notare le due [[Colonna|colonne]] in [[marmo giallo antico]].<ref name="nota1002"/> La Madonna del Popolo venne invocata dal popolo marinese in svariate occasioni,<ref>{{cita|Girolamo Torquati|p. 9|cidTorquati1}}.</ref> perché intercedesse in occasione di [[Peste|pestilenze]], [[Carestia|carestie]], [[Grandine|grandinate]], [[siccità]]. Tutti gli ornamenti e gli ''[[ex voto]]'' dell'icona furono rubati nei due furti sacrileghi del [[1911]]<ref name="ReferenceA"/> e del [[1914]]: nel primo caso furono individuati e condannati come colpevoli tre [[Anarchia|anarchici]], mentre non si conoscono i colpevoli del secondo furto.
 
Intorno all'altare si trova una sequenza di riquadri in [[stucco]] [[Settecento|settecenteschi]] di mano anonima all'interno dei quali sono dipinti episodi evangelici e biblici: alcune scene sono molto rovinate. <br /> Nel secondo pilastro è incastonata nel muro la teca che ospita uno [[scudo (difesa)|scudo]] [[Ottomani|ottomano]],<ref name="nota1002"/> riportato a Marino dopo la [[Battaglia di Lepanto (1571)|battaglia di Lepanto del 1571]] contro l'[[Impero Ottomano]] vinta dalla flotta confederata della [[Lega Santa (1571)|Lega Santa]], in cui il [[Signori di Marino|signore di Marino]] [[Marcantonio Colonna|Marcantonio II Colonna]] era l'[[ammiraglio]] del contingente pontificio. Sulla teca sono incise le seguenti parole:
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<div style="float:center; width:40%; padding:1px; background: #f5f8ff; border: 1px solid blue; margin-center:15px; margin-center:15px;margin-bottom:15px; text-align:center; font-size: small">