Bhagavat: differenze tra le versioni
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'''Bhagavat''' è un termine [[Lingua sanscrita|sanscrito]] che in qualità di sostantivo intende "divino", "glorioso", "adorabile", epiteto di Viṣṇu, di Kṛṣṇa, di Śiva, ma anche di un buddha o di uno jina. Nella sua forma di termine al nominativo di prima persona anche '''Bhagavān''', più diffuso, ma riferito principalmente agli ambiti viṣṇuiti e kṛṣṇaiti.
Inteso come aggettivo, il sanscrito ''bhagavat'' intende indicare ciò che è "beato", "felice", "fortunato".
Il ''Bhagavat'', ''bhāgavata'', ''Bhagavān'', ma anche ''bhakti'' e ''bhāga'' (sostantivo maschile: "parte", "porzione"), sono tutti termini derivati dalla radice sanscrita ''bhaj'' col significato di "distribuire", "avere parte", ma anche "partecipare".
In tale ambito, nel ''Ṛgveda'', ''bhāga'' indica quella "parte" di una "spartizione", mentre Bhaga è il nome di uno dei sei ''Āditya'', precisamente di quello legato alla funzione del sovrano quando distribuisce la preda di guerra o i prodotti collettivi tra i membri adulti delle tribù arie. Quindi il sovrano umano è ''bhaga'' nelle sue funzioni di dispensatore di beni,
Da qui i ''bhāgavata'', i devoti beneficiati dal ''Bhagavān/Bhagavat'' quando inteso come divinità dispensatrice di beni.
Il termine ''bhagavān'' appare per la prima volta nel ''Ṛgveda'' ed è chiaramente indicato nella ''Śvetāśvatara Upaniṣad''<ref>{{q|Bhagavān (the more commonly cited nominative singular form of the word) occurs as early as the Ṛgveda. It expressly refers to Rudra-Śiva in the Śvetāśvatara Upaniṣad (5.4), and it is the common honorific of the Buddha in the Pali texts.|G. R. Welbon in ''Encyclopedia of Religion'', vol. 14. NY, Macmillan, (1987) 2005, p.9501}}</ref>:
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