Bonifacio di Canossa: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
{{Canossa}}
Il casato dei [[Canossa (famiglia)|Canossa]] basava i suoi poteri non su concessioni feudali di territori e castelli, ma dai diritti conquistati e dalle consistenti proprietà [[allodio|allodiali]] della famiglia. Avevano ampliato i propri beni principalmente attraverso l'acquisto di terre o la permuta di beni cercando di cedere beni sparsi in favore della creazione di un nucleo di proprietà di notevole entità, ma anche grazie all'oculata gestione dei matrimoni. Oltretutto i Canossiani erano perfettamente inseriti nel sistema che procurava cariche ecclesiastiche in cambio di denaro ([[simonia]]) ed erano anche esperti gestori di proprietà altrui: molti signori o ecclesiastici lontani demandavano la gestione di castelli e cittadine che talvolta restavano a far parte del patrimonio dei Canossa. Alcuni contratti stipulati da Bonifacio prevedevano la "precaria", cioè un'occupazione di tre generazioni in cambio di altri beni; ma bastava che l'occupante non ricambiasse la parola data che si teneva il feudo. Vi erano infine le vere e proprie espropriazioni violente dei beni desiderati: più volte lo stesso Bonifacio non si fece scrupolo di prendere con le armi le proprietà delle chiese locali.
[[File:Museo diocesano nonantola, bonifacio di canossa e la moglie dispongono il passaggiod ei loro beni all'abbazia di nonantola se moriranno senza eredi, anno 1017.JPG|thumb|left|upright=0.6|Museo diocesano di Nonantola, Bonifacio di Canossa e la moglie dispongono il passaggio dei loro beni all'abbazia di Nonantola se moriranno senza eredi. Anno 1017.]]
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Nel Natale del [[1037]] Bonifacio intervenne nella repressione del tumulto antimperiale che agitò [[Parma]], che insieme ad altre città padane aveva affiancato [[Ariberto da Intimiano|Ariberto]] nell'opposizione a Corrado II<ref name="Donizone, Vita Mathildis">Donizone, ''Vita Mathildis''.</ref>. Nel [[1043]], per i servizi resi all'Impero, ricevette il [[Ducato di Spoleto|Ducato di Spoleto e Camerino]]. Nel frattempo acquisiva maggiori territori tra Parma e Piacenza, mentre la sua residenza principale era Mantova.
Nel [[1046]] accolse con onore e munificenza al loro arrivo a Piacenza [[Enrico III il Nero|Enrico III]], venuto in Italia per essere incoronato imperatore, e la consorte [[Agnese di Poitou]]. Il rapporto tra Bonifacio ed Enrico, però, ben presto si deteriorà, probabilmente perché l'imperatore era timoroso della strapotenza di Bonifacio in Italia, e pare che in diverse successive occasioni abbia cercato di arrestarlo o di eliminarlo<ref name="Donizone, Vita Mathildis"/>. D'altra parte, Bonifacio poteva contare tra i suoi alleati i [[Conti di Tuscolo]], parenti di Papi, e [[Guaimario IV di Salerno]].
 
{{Stemma
|immagine = Coat of arms of the Canossa family.svg
|DimImmagine = 120
|nome = Stemma dei Canossa
|testo =
|blasonatura = ''Di rosso al cane bracco d'argento, collarinato ed affibbiato d'oro tenente fra i denti un osso al naturale.''<ref>[http://www.stemmario.it/stemmi/di%20canossa Stemma dei Canossa].</ref>
}}
Bonifacio appoggiò il partito della riforma di [[Leone IX]] e fu presente al Sinodo di Pavia nel [[1049]]. Sostenne con copiose elargizioni l'[[abbazia di Pomposa]].
 
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== Altri progetti ==
{{Interprogetto|commons=Category:Boniface III of Tuscany}}
{{Box successione
|carica=[[Sovrani di Mantova|Signori di Mantova]]
|immagine = Coat of arms of the Canossa family.svg
|periodo=[[1007]]–[[1052]]
|precedente= [[Tedaldo di Canossa]]
|successivo= [[Matilde di Canossa]]
}}
 
{{Box successione|carica=[[Elenco dei Signori di Toscana|Margravio di Toscana]]|precedente=[[Ranieri di Toscana]]|successivo=[[Federico di Canossa]]|periodo=[[1027]]-[[1052]]}}