Monastero di Camaldoli: differenze tra le versioni

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La chiesa, dedicata a [[San Donato]] e a [[San Ilariano]], sorge su un'area occupata da ben quattro chiese succedutesi nel corso dei secoli. In occasione di scavi archeologici effettuati nel [[1979]] vennero messi in luce i resti della struttura distrutta dopo un incendio nel [[1203]] e fu possibile osservare la sovrapposizione degli edifici.
 
La chiesa venne ricostruita all'inizio del [[XIII secolo]] grazie al frate Baldi e venne decorata nel [[1361]] da una serie di affreschi realizzati da [[Spinello Aretino]]. Col passare dei secoli l'edificio era notevolmente danneggiato e all'inizio del [[XVI secolo]] il priore generale dell'[[Congregazione dei Camaldolesi|Ordine Camaldolese]] Pietro Delfino dette l'approvazione per la ricostruzione totale dell'edificio. Si prese a modello la chiesa del [[Chiesa di San Michele in Isola|monastero camaldolese di San Michele]] a [[Venezia]].
 
Una nuova ristrutturazione venne effettuata nel [[XVIII secolo]]. Questi lavori vennero completati nel [[1775]] da maestranze fiorentine. Dopo questi lavori la chiesa risultò completamente modificata. Venne infatti accorciata la pianta dell'edificio, vennero creati lesene e archi laterali in cui furono realizzate delle cappelle con altari; il soffitto, precedentemente a [[cassettoni]] venne trasformato in uno a [[volta (architettura)|volta]].