Bonacolsi: differenze tra le versioni

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Nel [[1272]] Ponamonte venne nominato [[Rettore]] assieme a [[Federico di Marcaria]], per poi raggiungere la carica di [[Capitano del popolo]], grazie ad alcuni omicidi mirati. Nel [[1291]], poco prima della morte, divenne [[Capitano Generale]]. [[Dante Alighieri|Dante]] traccia un quadro degli eventi, nel [[Inferno - Canto ventesimo|canto XX dell'Inferno]]: ''"Già fuor le genti sue dentro più spesse, / prima che la mattia da [[Alberto da Casalodi|Casalodi]] / da [[Pinamonte de' Bonacolsi|Pinamonte]] inganno ricevesse''" (vv. 95-96). In sostanza, il Bonacolsi sfruttò l'alleato per i suoi fini per poi eliminarlo senza grossi problemi.
[[File:Domenico morone, la cacciata dei bonacolsi da mantova, 1494.jpg|upright=1.3|thumb|[[Domenico Morone]], La ''[[Cacciata dei Bonacolsi]]'' (Mantova, Palazzo Ducale)]]
I Bonacolsi ebbero il controllo di [[Mantova]] per poco tempo, circa mezzo secolo, ma del loro operato restano numerose testimonianze. Nella Piazza San Pietro (ora [[Piazza Sordello]]), centro assoluto del loro potere, sorsero, infatti, [[Palazzo Bonacolsi]], la ''[[Palazzo Ducale (Mantova)|''Magna Domus'']]'' e il [[Palazzo Ducale (Mantova)|Palazzo del Capitano]]. Quest'ultimo sarebbe nel tempo diventato il [[Palazzo Ducale di Mantova|Palazzo Ducale]], cioè la residenza per quattro secoli dei [[Gonzaga (dinastia)|Gonzaga]]. Il segno del potere della famiglia si concretizzò con l'acquisizione da parte di Pinamonte della [[Torre degli Zuccaro]] (acquistata nel [[1273]]) e della [[Torre della Gabbia]] (acquistata nel [[1281]]).
 
Per un breve periodo, da [[1312]] al [[1327]], con [[Rinaldo dei Bonacolsi|Rinaldo "Passerino" Bonacolsi]], la famiglia fu anche padrona di Modena. Passerino in alleanza con le più potenti famiglie ghibelline ([[Visconti]], [[Scaligeri]] ed [[Estensi]], in quel momento in rotta col [[papa]]), ottenne nel novembre [[1325]] l'importante vittoria di [[Battaglia di Zappolino|Zappolino]] contro i guelfi di [[Malatestino Novello Malatesta|Malatestino Malatesta]]. Il trionfo che permise ai ghibellini di giungere quasi sotto le mura di [[Bologna]], è all'origine anche del trofeo, ''[[Palazzo Comunale (Modena)|La Secchia Rapita]]'', che tuttora è conservato nel [[Palazzo Comunale (Modena)|Palazzo Comunale]] di [[Modena]]. In seguito la coalizione ghibellina diede segni di logorio e nel gennaio [[1326]] Passerino dovette firmare una pace separata con Bologna, sotto la pressione di un esercito che scendeva da [[Piacenza]]. La pace fu sgradita ai suoi sudditi modenesi, che ambivano a diversi castelli sul confine, che lo cacciarono dalla città nel [[1327]]<ref>Gabriele Sorrentino, I Tempi del Duca Passerino, Modena 2007</ref>.