Punto di vista (letteratura): differenze tra le versioni

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{{Citazione|"Il secondo modo per regolare l'informazione consiste nella scelta di una ''prospettiva'' o ''punto di vista''. Si dirà che il racconto è ''focalizzato'' o ''non focalizzato'', a seconda che esista o meno una restrizione del campo visuale-informativo, e cioè che il racconto si modelli sul punto di vista di uno o più personaggi (ed ecco la focalizzazione) oppure che promani direttamente dal narratore, senza limitazioni dell'ambito percettivo. È il caso, quest'ultimo, del ''narratore onnisciente'' che penetra anche nell'animo dei personaggi, ne scruta i sentimenti più reconditi, persino i sogni, le fantasie, le pulsioni inconsce." <ref>Angelo Marchese, ''L'officina del racconto. Semiotica della narratività'', Mondadori, Milano 1983, pag. 49</ref>''}}
 
Il '''punto di vista''' è, in un [[testo]] [[narratologia|narrativo]], l'angolatura dalla quale si mette colui che narra.