Diffrazione: differenze tra le versioni
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[[File:Grimaldi.jpg|thumb|upright=1.6|La definizione di "diffrazione" come compare nel trattato di [[Francesco Maria Grimaldi]].]]
Qualunque deviazione di un raggio di luce non imputabile a riflessione o rifrazione è chiamato ''diffrazione''. Questa è la classica definizione riscontrata nel trattato classico di Ottica di [[Arnold Sommerfeld]]<ref>A. Sommerfeld, ''Optics'' (Academic press, New York,1954) p.179.</ref>. È sorprendente notare che questa definizione ricalca quanto descritto per la prima volta dal Gesuita [[Francesco Maria Grimaldi]] (si veda l'originale definizione nella seconda figura che riproduce l'originale paragrafo nel trattato di F. M. Grimaldi), coniandone il termine che significa "frazionamento in più parti" nel 1665<ref>Physico-mathesis de lumine, coloribus et iride (Bonomiae, 1665).</ref>. [[Isaac Newton]] attribuì la causa del fenomeno a un ''incurvamento'' dei raggi luminosi (non osservando, come tutti gli Ottici Newtoniani, le frange all'interno dell'ombra di un capello)<ref>I. Newton, ''Opticks'', (London, 1704) Book 3.
</ref>. Il termine newtoniano che designa la diffrazione è ''inflexion''. [[Thomas Young]] studiò la diffrazione come sovrapposizione tra la luce direttamente trasmessa oltre una apertura in uno schermo (o un ostacolo) e un'onda avente origine dal bordo dell'apertura o dell'ostacolo. Lo stesso [[Augustin-Jean Fresnel]] adottò inizialmente il modello di Thomas Young, ma alcune esperienze atte ad evidenziare variazioni della figura di diffrazione dai parametri caratteristici del bordo (natura, geometria del bordo) e una inversione rispetto alla posizione prevista delle frange scure nella regione esterna all'ombra di un capello, lo indussero ad un abbandono della teoria dell'onda di bordo (stabilita da A. Fresnel in modo del tutto indipendente da Thomas Young), a favore della teoria basata sul [[principio di Huygens]], riuscendo soprattutto a fornire una descrizione del fenomeno dal punto di vista matematico.
È da notare che la teoria dell'onda di bordo di Thomas Young ha precursori "Newtoniani" antecedenti a Thomas Young, la cui teoria è in alcuni punti non chiara e priva di supporto matematico. In genere la posizione di Thomas Young, cui si attribuisce il merito di avere per primo stabilito la natura ''periodica'' della luce, è in realtà incerta (il termine "lunghezza d'onda" non è ''mai'' usato) mentre è una costante delle sue ricerche l'analogia tra "suono" e "luce". Tuttavia, almeno all'epoca dei pionieri (T. Young e A. Fresnel) né la teoria dell'onda di bordo, né il principio di Huygens hanno un supporto teorico<ref>G. N. Cantor, "Was Thomas Young a wave theorist?", Am. J. Phys. '''52''', 305 - 308 (1984).</ref><ref>S. Ganci, "Historical notes on the first viewpoint about light diffraction", Quaderni di Storia della Fisica, '''13''', 59 - 65 (2005).
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:<math>r = z \left(1 + \frac{\left(x - x^\prime\right)^2 + y^{\prime2}}{z^2}\right)^\frac{1}{2}</math>
Considerando il caso della [[diffrazione di Fraunhofer]], risulterà che:
:<math>z \gg \big|\left(x - x^\prime\right)\big|</math>
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[[Categoria:Diffrazione| ]]
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