Ceto medio: differenze tra le versioni

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→‎Accezione moderna: Presunto abuso di parentesi non necessarie (peraltro anche nidificate)
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La nascita del ceto medio in senso moderno si ha invece con la redistribuzione dei benefici della [[seconda rivoluzione industriale]] alla parte meno abbiente della società.
 
Non si tratta di un'operazione di filantropia, ma della creazione di un ''mercato di acquirenti'' che da proletari diventano [[consumatore|consumatori]].: (Quindiquindi si tratta di un nuovo ceto medio che, per così dire, si aggiunge al vecchio ancora esistente formato da coloro che posseggono i mezzi di produzione atti alla propria attività, inducendo, in tal modo, alla proliferazione delle definizioni di ceto medio,; non è un caso, se alcuni studiosi, come il [[sociologo]] [[Germania|tedesco]] [[Werner Sombart]], si siano mostrati scettici sulla sull'esattezza e veridicità di queste classificazioni).
 
Questo avviene perché l'industria, per giustificare la propria crescita, ha bisogno di un mercato di consumatori crescente, ed è possibile proprio perché l'automazione della catena di produzione consente un abbattimento dei costi di produzione e quindi dei prezzi al consumo, tale da consentire ad una fetta sempre più ampia di persone di accedere a beni prima riservati a pochi.
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In termini di popolazione, il risultato netto è che se nell'[[Ottocento]] la borghesia era una classe intermedia, ma numericamente non dominante, nel secondo novecento il ceto medio diventerà la classe dominante numericamente, ed anche politicamente (almeno in via di principio nelle democrazie occidentali).
 
(Un interessante aspetto secondario è che la riduzione dell'orario di lavoro si concilia con il fatto che per consumare il lavoratore ha bisogno anche di tempo e quindi dalle quattordici ore (o più) in fabbrica della prima era industriale si scende alle 40 ore settimanali (o meno) di oggi.)
 
Questo effetto ''virtuoso'', di aumento di ricchezza ed estensione del benessere a più persone, è considerato l'effetto positivo più importante del [[libero mercato]].