Quercus suber: differenze tra le versioni

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La '''sughera''' (''Quercus suber'' [[Carl von Linné|L.]]) è una specie [[Pianta sempreverde|sempreverde]] della [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] delle [[Fagaceae]].<ref>{{cita web|autore=|titolo=Quercus suber |sito=The Plant List |url=http://www.theplantlist.org/tpl/record/kew-175312 |accesso=18 maggio 2013}}</ref> Originaria dell'[[Europa]] sud-occidentale e dell'[[Africa]] nord-occidentale è da tempi remoti naturalizzata e spontanea in tutto il bacino occidentale del [[mar Mediterraneo]].
 
== Descrizione ==
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I [[Fiore delle angiosperme|fiori]] sono unisessuali portati separatamente sulla pianta. I fiori maschili sono riuniti in infiorescenze ad [[amento]] lassi, di colore giallo-verdastro, portati all'estremità dei rami dell'anno precedente. I fiori femminili sono generalmente riuniti in piccoli gruppi (2-5 fiori), eretti, di colore verdastro sui rami dell'anno. La fioritura è in maggio-giugno.
 
Il [[frutto]] è una [[ghianda]] ovale di colore verde quando è immatura, bruna a maturità, lunga fino a 3 &nbsp;cm con apice molto breve. La cupola è più conica rispetto a quella del [[leccio]], ricopre la ghianda per una lunghezza variabile da un terzo a metà, con squame grigio-verdastre, patenti, a volte retroflesse. Esistono 2 sottospecie (sottospecie tipo e sottospecie ''occidentalis'') del tutto simili morfologicamente tra loro tranne che per le squame della cupola della ghianda: libere e divergenti nella tipica, schiacciate nella ''occidentalis''. Fra le due sottospecie esiste una differenza fisiologica sostanziale: la sottospecie ''occidentalis'' ha maturazione delle ghiande biennale e non annuale. Nella varietà botanica ''serotina'', presente insieme alla sottospecie tipica in [[Toscana]], [[Sardegna]] e [[Sicilia]], la ghianda matura in due anni.
La produzione di frutti avviene in media dopo 15-20 anni dall'impianto.
 
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== Fitogeografia ==
[[File:Gutturu_mannu_g10.jpg|thumb|Aspetto tipico di una sughereta spontanea<br />(Sardegna)]]
La sughera è una specie termofila (muore ad una temperatura di -5&nbsp;°C) che predilige gli ambienti caldi e moderatamente siccitosi. Rifugge gli ambienti di [[siccità]] estrema o soggetti a frequenti gelate invernali. Vegeta prevalentemente su suoli derivati da rocce a matrice acida (graniti e granitoidi, trachiti, scisti granitici, filladi), diventando sporadica nei suoli basaltici e in quelli calcarei.
 
In [[Italia]] vegeta nella sottozona calda e media del [[Lauretum]] spingendosi fino ai 900 metri d'altitudine in alcune zone della Sicilia e della Sardegna sud-occidentale. È particolarmente diffusa in [[Sardegna]], [[Sicilia]], lungo la fascia costiera meridionale della [[Toscana]] e nelle limitrofe aree pianeggianti e collinari della [[Maremma grossetana]]; risulta più sporadica nel [[Lazio]] e in [[Puglia]], mentre è assai rara in [[Liguria]], dove forma piccole estensioni boschive solo nei dintorni di [[Bergeggi]], [[Sestri Levante]] e di [[Deiva Marina]].
 
Dal punto di vista ecologico occupa la stessa nicchia del [[leccio]] nelle stazioni meno asciutte e più calde del suo areale, diventando nel tempo competitiva nei suoi confronti a causa di vari fattori concomitanti:
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L'asportazione del sughero è un'operazione periodica che si esegue a cicli decennali su piante che hanno almeno 15-20 anni d'età. Il sughero maschio non ha valore a causa dell'eccessiva irregolarità e porosità, perciò è utilizzato per trasformazioni di secondaria importanza. Dopo il primo taglio, la pianta produrrà sughero femmina, destinato principalmente alla produzione di tappi di bottiglia.
 
Il sughero femmina si asporta ogni 9-12 anni, quando il sughero raggiunge uno spessore di circa 5 &nbsp;cm. L'abbreviazione dei cicli di decorticazione, oltre a produrre sughero di minore qualità è deleteria perché compromette seriamente la longevità della pianta. In ogni modo l'asportazione del sughero si ripercuote in qualche misura sulla longevità, perciò una sughera sottoposta sistematicamente alla decorticazione non supera in genere i 100-150 anni di durata. Data l'elevata richiesta nel mercato e la progressiva riduzione delle superfici a sughereta la tendenza è all'abbreviazione dei cicli di decorticazione.
 
Il taglio del sughero si pratica manualmente con i metodi tradizionali, usando apposite accette. L'operazione si esegue da maggio a luglio e richiede perizia ed esperienza in quanto il taglio deve arrivare al [[fellogeno]] senza interessare gli strati più interni della corteccia (felloderma e libro). Tagli male eseguiti infatti compromettono la vitalità della sughera.
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[[Categoria:Taxa classificati da Linneo]]
[[Categoria:Sughero]]
 
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