Sonda Stardust: differenze tra le versioni

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Dopo il lancio del [[1999]], la sonda Stardust viaggiò in un'orbita posta oltre a quella terrestre, ma intersecante con essa; il razzo [[Delta II]] non aveva infatti abbastanza energia per raggiungere la [[cometa Wild 2]] direttamente. La sonda si riavvicinò quindi alla Terra nel gennaio [[2001]] per compiere una manovra di [[fionda gravitazionale]] e ampliare l'orbita in modo da raggiungere la cometa.
 
Durante la seconda orbita, la sonda raggiunse la [[cometa Wild 2]] il 2 gennaio [[2004]] ed effettuò un [[flyby]]. Vennero raccolti campioni dalla coda della cometa e riprese diverse fotografie del [[nucleo (cometa)|nucleo]] ghiacciato. Inoltre la missione completò diversi altri obiettivi, tra cui [[flyby]] a 3300  km dell'[[asteroide]] [[5535 Annefrank]] con la ripresa di varie fotografie il 2 novembre [[2002]], e l'acquisizione di polvere interstellare. Nei periodi di marzo - maggio [[2000]] e luglio - dicembre [[2002]] la sonda venne angolata verso un flusso di polvere che si riteneva proveniente dall'esterno del [[sistema solare]] e furono raccolti dei campioni.
 
[[File:Stardust Reentry.ogg|thumb|upright=1.4|Rientro della capsula]]
La capsula con i campioni di materiale tornò sulla Terra circa alle 10:10 [[UTC]] il 15 gennaio [[2006]] nel deserto dello [[Utah]]. I venti hanno spostato di qualche chilometro la traiettoria, che tuttavia si mantenne entro i parametri previsti. Durante il rientro la capsula viaggiò in un percorso quasi piatto ad una velocità di 12.9  km/s, la più alta mai raggiunta da un artefatto umano durante un rientro. La [[NASA]] ha affermato che a tale velocità si potrebbe viaggiare da [[Salt Lake City]] fino a [[New York]] in meno di sei minuti. Nello [[Utah]] occidentale e nel [[Nevada]] orientale fu osservato un [[boom sonico]] e una grande sfera di fuoco.
 
La sonda Stardust fu deviata per evitare che rientrasse anch'essa sulla Terra e la [[NASA]] sta considerando la possibilità di utilizzarla per un'altra missione ([[Stardust NExT]]) verso un'altra cometa o asteroide. La sonda è stata posta in modalità di ibernazione il 29 gennaio, mantenendo attivi solo i [[pannelli solari]] e il ricevitore, pronta ad essere "risvegliata" per un'altra missione (ad esempio raggiungere la cometa [[9P/Tempel]], l'obiettivo della missione [[Deep Impact (missione spaziale)|Deep Impact]]<ref name="tale">{{Cita news| url=http://www.spaceref.com/news/viewnews.html?id=1103| titolo=A Tale of Two Comets - NASA's Stardust Samples Amaze Researchers, as Mothership is Eyed for Recon at Deep Impact Site| nome=Craig| cognome=Covault| data=19 marzo 2006| editore=Spaceref.com}}</ref>).
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Essendo una missione di ritorno di campioni, Stardust è soggetta alle massime restrizioni per evitare le contaminazioni e classificata al livello 5 di [[protezione planetaria]]. Tuttavia, il rischio di una contaminazione interplanetaria da parte di una forma di vita aliena è considerata bassa<ref>[http://stardust.jpl.nasa.gov/science/life.html Stardust | JPL | NASA<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>: gli impatti di particelle ad una velocità di migliaia di chilometri all'ora - anche nell'aerogel - distruggerebbero qualunque microorganismo conosciuto.
 
La massa totale del veicolo, incluso il propellente a base di [[idrazina]] necessario per le manovre, è di 380 &nbsp;kg.
 
Ad una estremità della sonda era presente la capsula per il ritorno dei campioni contenente il supporto per l'aerogel montato su un braccio che permette di estenderlo. All'estremità opposta era presente lo scudo principale e l'interfaccia con il vettore di lancio. I [[pannelli solari]] sono fissati ai due lati della sonda. A differenza di molte altre missioni, dopo essere stati spiegati non si orientano verso il [[Sole]], perché la sonda richiede poca energia e genera una quantità adeguata di energia durante la lunga rotta. La fase di incontro, quando è necessario orientare il collettore e lo scudo verso la cometa Wild 2 indipendentemente dalla posizione del Sole, è stata relativamente breve. Ogni pannello solare ha il proprio scudo per la polvere. La restante parte della sonda è costituita dalla parabola per le comunicazioni e dagli strumenti scientifici.
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[[File:Stardust Dust Collector with aerogel.jpg|thumb|left|Raccoglitore con blocchi di aerogel (NASA)]]
=== Raccoglitori in aerogel ===
Le particelle presenti nello spazio interstellare e provenienti dalla cometa sono catturate in un [[aerogel]] a densità ultra bassa. Per entrambi i tipi di particelle sono presenti più di 1000 &nbsp;cm<sup>3</sup>. Il supporto del raccoglitore contiene novanta blocchi di aerogel in una griglia metallica, come per i cubetti di ghiaccio. Il raccoglitore ha le dimensioni di una racchetta da tennis.
 
Quando la sonda volò vicino alla cometa, la velocità di impatto delle particelle nella [[coda (cometa)|coda]] si aggirava attorno a 6100 &nbsp;m/s, più di nove volte la velocità di un proiettile sparato da un fucile.
 
[[File:Stardust - Coletor 2.png|frame|right|capsula con il raccoglitore in aerogel]]
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Il 3 luglio [[2007]] è stata approvata questa estensione della missione con la denominazione: '''New Exploration of Tempel 1''' (NExT) - Nuova esplorazione della Tempel 1. Questa indagine permetterà, grazie ai confronto fra i dati raccolti dalle due sonde, di studiare i cambiamenti verificatisi sul nucleo cometario a seguito del passaggio ravvicinato al Sole. NExT, inoltre, permetterà di estendere la mappatura del nucleo cometario. In questo modo aiuterà a rispondere ad alcune questioni sulla "geologia" dei nuclei cometari rimaste irrisolte dai precedenti incontri. Si crede, ad esempio, che permetterà di definire se gli scorrimenti superficiali precedentemente fotografati avvengono in modo simile ad una polvere in movimento o piuttosto ad un liquido.
 
Il ''[[sorvolo ravvicinato|fly-by]]'' della cometa Tempel 1 è avvenuto il 14 febbraio [[2011]], alla distanza minima dalla cometa di 181 &nbsp;km.<ref>[http://stardustnext.jpl.nasa.gov/mission/Spacecraft_completes_CometFlyby.html Stardust-NExT: Stardust Spacecraft Completes Fly-by<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Successivamente all'invio a Terra dei dati scientifici rilevati durante il fly-by la sonda è stata configurata per acquisire ulteriori immagini durante la fase di allontanamento fintanto che sarà possibile ottenere informazioni scientificamente utili.<ref>{{cita web|http://stardustnext.jpl.nasa.gov/mission/mission_status11_q1.html|Mission Status 2011|accesso=10 marzo 2011|lingua=en}}</ref>
 
La sonda è stata decommissionata il 24 marzo [[2011]], attraverso un ultimo esperimento. Si è proceduto a svuotarne i serbatoi per valutare l'affidabilità dei modelli utilizzati per le stime del propellente, misurando direttamente quello ancora presente a bordo.<ref>{{cita web |lingua=en |url=http://www.nasa.gov/mission_pages/stardust/news/stardust20110324.html |titolo=NASA's Venerable Comet Hunter Wraps up Mission |editore=NASA |data=24 marzo 2011 |accesso=25 marzo 2011}}</ref> La sonda è collocata su un'orbita che non la porterà ad incontrare la Terra o [[Marte (astronomia)|Marte]] nei prossimi cento anni, secondo gli standard di sicurezza richiesti dalla NASA.<ref>{{cita web |lingua=en |url=http://www.jpl.nasa.gov/news/news.cfm?release=2011-094 |titolo=NASA's Stardust: Good to the Last Drop |editore=JPL, NASA |data=23 marzo 2011 |accesso=25 marzo 2011}}</ref>
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[[Categoria:Esplorazione degli asteroidi]]
[[Categoria:Programma Discovery|Stardust]]
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