Karl Rahner: differenze tra le versioni

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Tra i frutti del pensiero rahneriano, riveste particolare importanza la teoria [[Teologia delle religioni|teologico-religiosa]] cosiddetta dei «cristiani anonimi». Attraverso di essa vengono superate le interpretazioni più restrittive della [[Soteriologia|dottrina della salvezza]] ottenibile esclusivamente per mezzo della piena comunione con la Chiesa (''[[Extra Ecclesiam nulla salus]]''). D'altra parte, già il [[Concilio di Trento]] insegnava l'antica dottrina – risalente ai tempi di [[Sant'Ambrogio]] – del «battesimo di desiderio» secondo la quale chiunque, nel suo autentico indirizzo morale, sia orientato positivamente verso Dio è una persona «giustificata», anche se non ha ancora ricevuto il [[battesimo]].<ref name="fatica">Karl Rahner, ''La fatica di credere'', op. cit. , p. 87.</ref>
 
La base per la teologia di Rahner è che tutti gli esseri umani hanno una consapevolezza latente (“atematica") di Dio in tutte le esperienze. Poiché tale esperienza è “la condizione di possibilità" per conoscere e per la libertà come tale, Rahner prende in prestito l'espressione di Kant per descrivere questa esperienza come “transcendentale“trascendentale".
 
Rahner focalizza la propria riflessione sul carattere universale della salvezza, rivolta anche alle ''animae naturaliter christianae'', volendole così definire. Il teologo, ben inteso, nega che la dottrina dei cristiani anonimi sia in contrasto con la pretesa del cristianesimo di essere la più alta espressione del rapporto di [[Grazia (teologia)|grazia]] fra l'uomo e Dio – o che tale dottrina faccia venir meno la necessità del battesimo e della fede cristiana.<ref name="fatica" />