Federico III di Sicilia: differenze tra le versioni

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Federico riprese la [[Vespri Siciliani|guerra del Vespro]] e, prendendo l'iniziativa nei confronti degli [[Angioini]], non solo conservava la Sicilia ma portava la guerra in [[Calabria]] e nel napoletano. Allora Bonifacio VIII, agli inizi del [[1297]], convocò a [[Roma]] sia Giacomo II che Carlo II d'Angiò e li spronò a riconquistare la Sicilia secondo il trattato di Anagni; dovettero abbandonare la Sicilia, per ordine di Giacomo, sia [[Giovanni da Procida]] che [[Ruggero di Lauria]], che divenne ammiraglio della flotta alleata anti-siciliana ed alla fine anche la regina madre Costanza dovette abbandonare il figlio prediletto Federico e raggiungere Giacomo a Roma. Giacomo intervenne, a fianco degli [[Angioini]], contro il fratello Federico ed i Siciliani e con la sua flotta aragonese affiancata da quella napoletana, a [[Battaglia di Capo d'Orlando|Capo d'Orlando]], nel luglio del [[1299]], sconfisse Federico che si riuscì a salvare con solo 17 galee. Giacomo, l'anno dopo, visto che il fratello continuava a resistere, fece ritorno in Aragona. La guerra fu proseguita con successo da [[Roberto d'Angiò]], nominato da Carlo II vicario generale in Sicilia, e suo fratello [[Filippo I d'Angiò|Filippo I di Taranto]], con la conquista di alcuni importanti centri nella Sicilia orientale: nell'ottobre [[1299]] [[Catania]], per la ribellione dei suoi nobili cittadini Virgilio Scordia e Napoleone Caputo, passava in mano angioina; [[Noto (Italia)|Noto]] veniva consegnata a Roberto d'Angiò da Ugolino Callari, [[compare]] dello stesso Federico. [[Messina]] tuttavia resisteva all'assedio angioino e Federico riportava una notevole vittoria nella [[Battaglia di Falconara|piana di Falconara (Trapani)]], facendo prigioniero Filippo di Taranto.
 
Allora il papa, nel [[1300]], chiamò in aiuto i [[Cavalieri Templari|templari]], gli [[Cavalieri Ospitalieri|ospitalieri]] e i riluttanti Genovesi, ma ad eccezione di una nuova brillante vittoria della flotta di Lauria su quella siciliana, il 14 giugno del [[1300]], la situazione non progredì. Infine Bonifacio VIII si rivolse al re di Francia, [[Filippo IV di Francia|Filippo IV il Bello]], che inviò un esercito al comando del fratello, [[Carlo di Valois]]: questi, arrivato in Sicilia, nel maggio del [[1302]], bruciando e depredando, l'attraversò sino a [[Sciacca]], dove però arrivò distrutto dalla [[malaria]] e, per la paura di un deciso attacco da parte di Federico, accettò la pace che gli venne offerta. Allora da Carlo di Valois, Carlo II d'Angiò e dal papa, fu proposto a Federico di sposare la figlia di [[Carlo II d'Angiò|Carlo II lo Zoppo]] e di [[Maria Arpad d'Ungheria|Maria d'Ungheria]] e sorella del duca di Calabria [[Roberto d'Angiò|Roberto]], [[Eleonora d'Angiò|Eleonora]]; durante la trattativa fu offerto a Federico, in cambio della Sicilia, il [[regno di Albania]], creato per lui oppure il [[regno di Cipro]], dopo averlo tolto alla famiglia [[Lusignano]]<ref name=SICILY/>. Federico rifiutò, ma, nell'agosto del [[1302]], fu trovato un compromesso che prevedeva che Federico III mantenesse il potere sulla Sicilia col titolo di ''Re di Trinacria'' (quello di Sicilia spettava solo al [[Regno di Napoli|re di Napoli]]) fino alla sua morte, dopo la quale l'isola sarebbe dovuta passare nuovamente agli [[Angiò (famiglia)Angioini|Angiò]]<ref name=SICILY/>.
 
La guerra dei [[Vespri Siciliani]] terminò con la [[pace di Caltabellotta]]: il 31 agosto del [[1302]], probabilmente nel castello del Pizzo, si firmò il trattato di pace. Questo trattato, modificato dal papa il 12 maggio [[1303]], comunque confermò che Federico III mantenesse il potere sulla Sicilia, portatagli in dote dalla moglie Eleonora, col titolo di ''Re di Trinacria'' e dopo la sua morte l'isola sarebbe dovuta passare nuovamente agli [[Angiò (famiglia)Angioini|Angiò]]. Il matrimonio con Eleonora venne celebrato nel maggio [[1303]], a [[Messina]]<ref name=Barcelona>Secondo Genealogy fu celebrato il 17 maggio [[1302]]</ref><ref name=SICILY>Secondo i continuatori del ''Chronicon'' di [[Guillaume de Nangis]], il matrimonio era già stato celebrato, nel 1302</ref><ref name=SICILY>Eleonora era al suo secondo matrimonio, avendo sposato in prime nozze, nel [[1299]], Filippo di Toucy, futuro Principe titolare di Antiochia (dalla madre, Luisa di Antiochia) futuro Signore di Terza (dal padre, Nariot di Toucy). Il matrimonio era stato annullato dalla bolla di [[papa Bonifacio VIII]], il 17 gennaio [[1300]], per la troppo giovane età della sposa</ref>.
 
Nel [[1311]], la [[Compagnia Catalana]] invitò Federico a dichiararsi sovrano del ducato di Atene, dopo che la compagnia aveva conquistato il territorio dopo aver sconfitto [[Gualtieri V di Brienne]]<ref name=SICILY/><ref>Nel [[1310]] la [[Compagnia Catalana]] aveva offerto I suoi servigi a [[Gualtieri V di Brienne]], [[Ducato di Atene|Duca di Atene]] e, in un anno aveva liberato il ducato, ma il Brienne che si era rifiutato di pagare alla Compagnia i servigi ottenuti. La Compagnia si vendicò sconfiggendo ed uccidendo il Brienne nella [[battaglia di Halmyros]], sulle rive del fiume Kifisos (Κηφισός in [[lingua greca|greco]]), il 15 marzo [[1311]] ed assumendo il controllo del Ducato di Atene.</ref>. Federico nominò il figlio [[Manfredi di Trinacria|Manfredi]], duca di Atene e, l'altro figlio, illegittimo, [[Alfonso Federico di Sicilia|Alfonso Federico]], capitano-generale del ducato<ref name=SICILY/>.
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