Agobardo di Lione: differenze tra le versioni

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Fu al centro della lotta tra Ludovico il Pio ed i suoi figli. Agobardo si schierò con il primogenito Lotario. Quando l'imperatore si riappacificò col figlio, Agobardo fu rimosso dall'episcopato di Lione e sostituito da Amalario di Metz, per soli tre anni. Infatti nell'838 fu richiamato a Lione, dove morì due anni dopo, solo 15 giorni prima di Ludovico il Pio, il 6 giugno dell'840.
 
Nel suo libro si apprende che all'epoca c'era un fiorente commercio di schiavi, ad opera di mercanti ebrei. {{citazione necessaria|Alcuni studiosi}} hanno inteso questo accenno come un'ulteriore prova addotta da Agobardo nella sua polemica contro il [[giudaismo]], mentre {{cnCitazione necessaria|altri}} negano un'intenzione antiebraica in questi passaggi, perché nello stesso testo il vescovo di Lione sostiene come infondata l'accusa agli Ebrei di rapire i bambini per scopi rituali.
 
Nell'opera ''Sulle superstizioni dei giudei'', comunque, Agobardo deduce da vari passaggi biblici come il frequentare ebrei fosse da evitare più ancora che il frequentare pagani idolatri, poiché gli ebrei sono nemici della [[cristianità]] e si rifiutano di riconoscere Gesù come [[messia]].<ref>[http://www.documentacatholicaomnia.eu/04z/z_0779-0841__Agobardus_Lugdunensis__De_Judaicis_Superstitionibus__MLT.pdf.html Agobardus Lugduniensis, De Judaicis Superstitionibus]</ref>