Storia di Siracusa: differenze tra le versioni

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Il geografo [[Muhammad al-Idrisi]] ([[XI secolo|XI]]-[[XII secolo]]) nel ''[[Muhammad al-Idrisi#Nuzhat al-Mushtaq|Nuzhat al-Mushtaq]]'', altrimenti noto come ''libro di Ruggero'', descrive la città di Siracusa in entusiastici termini:
 
{{Citazione|Siracusa è delle città celeberrime e de' più nobili paesi. Cittadini e foresi d'ogni banda cavalcano alla volta di lei; a lei s'indirizzano i mercatanti viaggiatori di tutte le regioni. Sta sul mare che la bagna da tutti i lati, se non che avvi una porta a settentrione, donde si entra e si esce. Superfluo sarebbe descrivere largamente questo luogo sì famoso [...]<ref group=N>Testo in [[Gina Fasoli|G. Fasoli]], ''Scritti di Storia Medievale'', 1974, pp. 405-406; vd. anche {{Cita|Archivio storico siracusano, 1978|p. 6}}, dove viene descritta l'''Epistola ad Petrum Panormitanum Ecclesie Thesaurarium'' di Al-Idrisi, il quale descrive Siracusa come «''optima et pulcherrima parte Sicilie''»; testo latino, p. 176, consultabile in {{Cita web|url=http://www.alim.dfll.univr.it/alim%5Cletteratura.nsf/%28testiID%29/20E2BE80C6A0AA7AC1256FEA005B357B!opendocument|titolo=Epistola ad Petrum Panormitanum Ecclesie Thesaurarium|sito=[http://www.alim.dfll.univr.it www.alim.dfll.univr.it]|accesso=16 otobreottobre 2016}}.</ref>|}}
 
Durante i decenni arabi, Bisanzio, con a capo l'imperatore [[Michele IV il Paflagone|Michele IV]], provò a riconquistare Siracusa. Fu spedito in Sicilia il generale bizantino [[Giorgio Maniace]], che nel [[1040]] riuscì a prendere la città. Suoi maggiori compagni d'armi erano i guerrieri [[Italici]] ed i [[Normanni]], guidati da [[Harald III di Norvegia|Harald Hardrade di Norvegia]], [[Guglielmo Braccio di Ferro]] — soprannome datogli per aver trafitto con la spada l'[[emiro]] di Siracusa<ref>Cfr. [[Nino Tamassia|G. Tamassia]], ''[http://books.google.it/books?id=XgdYi3ZSzfkC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Storia del regno dei Goti e dei Longobardi in Italia]'', vol. 1-3, p. 146.</ref> —, [[Drogone d'Altavilla]], [[Arduino di Melfi]] e [[Stefano il Calafato]], cognato dell'imperatore, posto a capo della flotta.<ref name=appr.normanno>Per un maggiore approfondimento sulla spedizione siciliana di Maniace vd. A. Zoncada, ''Prose'', 1853, da p. 77; S. Tramontana, ''I normanni in Italia: Aspetti politici e militari'', 1970; Gordon S. Brown, ''The Norman Conquest of Southern Italy and Sicily'', 2003.</ref>