Tudor Vladimirescu: differenze tra le versioni

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Nato attorno al [[1780]]<ref>Il 1780 viene tradizionalmente indicato come il suo anno di nascita, ma non è definitivamente accertato.</ref>, all'età di 12 anni venne mandato a [[Craiova]] al servizio del [[Boiardo (aristocrazia)|boiardo]] [[Arumeni|arumeno]] [[Ioan Glogoveanu]], presso il quale venne educato imparando il [[lingua greca|greco]] e studiando retorica e grammatica.
 
Divenne successivamente amministratore dei beni del boiardo e nel [[1806]] venne nominato comandante della milizia locale di CloşaniCloșani (oggi villaggio nel comune di [[PadeşPadeș]]). Si arruolò successivamente nell'esercito russo e prese parte alla [[Guerra russo-turca (1806-1812)|Guerra russo-turca]], venendo decorato con l'[[Ordine di San Vladimiro]], ottenendo inoltre la protezione della Russia ed il suo appoggio per i suoi progetti futuri contro gli Ottomani.
 
==La salita al potere==
Alla morte del principe [[Alexandru Suțu]] nel gennaio 1821, mentre il governo provvisorio (''Comitet de Ocârmuire''), formato da tre reggenti membri delle più influenti famiglie di proprietari terrieri locali, puntava a manovrare i sentomenti dei contadini contro i boiardi [[fanarioti]] prima dell'insediamento del principe designato [[Scarlat Callimachi]], Vladimirescu scriveva una lettera alla corte di [[Mahmud II]] in cui dichiarava di non rifiutare il dominio ottomano, ma di essere contro il regime fanariota, intendendo preservare le istituzioni tradizionali. Il suo scopo era peraltro di guadagnare tempo mentre stava trattando con la società segreta greca anti-ottomana [[Filikí Etería]] per organizzare un'insurrezione per cui i membri della società segreta assicurarono a Vladimirescu ed ai valacchi l'appoggio russo.
 
Dopo aver provveduto a fortificare alcuni monasteri in [[Oltenia]], che dovevano servirgli in caso di intervento ottomano, Vladimirescu tornò a PadeşPadeș ed il 23 gennaio emise il documento noto come ''Proclama di PadeşPadeș'' che conteneva riferimenti al diritto dei principi a resistere all'oppressione e la promessa ai contadini di una ''primavera dopo l'inverno''<ref>{{cita web|url=http://cimec.ro/scripts/PCN/clasate/Detaliu.asp?k=4E3EB69FE4DB4D00B755DFD31F430F7E|titolo=Copia del proclama conservata presso il Muzeul Naţional de Istorie a României di Bucarest|accesso=10 maggio 2012}}</ref>.
 
Durante il successivo mese di febbraio, le richieste contenute nel proclama vennero maggiormente dettagliate: si chiedeva l'eliminazione della possibilità di acquistare cariche pubbliche, introducendo un criterio puramente meritocratico, la soppressione dialcune tasse e la modifica dei criteri di tassazione, la fondazione di un esercito [[Valacchia|valacco]] e l'eliminazione dei dazi interni. Le richieste comprendevano inoltre l'esilio di alcune famiglie fanariote ed il divieto per i futuri principi di tenere alle proprie dipendenze persone che potessero competere per le cariche con i boiardi locali. L'invito, da parte degli stessi boiardi, a recedere dai propri intenti venne accolto da Vladimirescu con un netto rifiuto.