Rodolfo di Hochberg: differenze tra le versioni

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Quando Giovanni morì senza eredi nel [[1457]], si aprì una disputa per la sua successione tra Rodolfo e Luigi di Chalon, principe di Orange. Il principe d'Orange riteneva che la contea gli spettasse di diritto dal momento che Giovanni aveva sposato sua sorella Maria nel [[1416]] e quindi egli era il suo parente più prossimo. Rodolfo, invece, faceva valere i suoi diritti di parentela diretta col conte di Neuchâtel. Fu quest'ultimo infine a riuscire a prevalere e nel [[1458]] venne prescelto dal consiglio di stato quale nuovo conte successore.
 
In quello stesso anno egli venne nominato ciambellano del duca [[Filippo III di Borgogna|Filippo il Buono]] di Borgogna e marchese di Roghelin. Prese parte alla ''guerre du Bien public'' del [[1465]] e venne poi nominato co-borghese di [[Berna]] e [[Soletta (Svizzera)|Soletta]], negoziando un trattato tra il duca di Borgogna ed i cantoni confederati della Svizzera nel [[1467]]. [[Carlo I di Borgogna|Carlo il Temerario]], successore del duca Filippo, lo nominò governatore del [[Lussemburgo]] nel [[1468]]. Prese parte all'assedio di [[Liegi]] e comandò il contingente lussemburghese in [[Lorena (regione francese)|Lorena]] nel [[1470]]-71, per poi guidare i negoziati in [[Alsazia]]. La sua posizione nelle guerre di Borgogna (1474-1477) fu estremamente delicata; per la situazione dei suoi possedimenti, egli si trovò a metà tra le ambizioni territoriali del "Temerario" e le sue aspirazioni d'imperialismo che lo fecero poi optare per una politica favorevole maggiormente ai confederati svizzeri più che ai duchi borgognoni. La fine delle guerre di Borgogna segnò il termine della sua carriera diplomatica e militare. La sua politica di mediazione tra Svizzera e Borgogna aveva evitato lo scoppio di numerose guerre che queste stesse intaccassero i suoi domini.
 
Morì al castello di Rötteln. Sulla contea e sulla città di [[Neuchâtel]] egli portò avanti una politica di efficace rinforzo del potere comitale, creando diversi vassalli locali, il che contribuì a mantenere gli interessi interni e nel contempo l'indipendenza dei suoi domini.