Meucci - L'italiano che inventò il telefono: differenze tra le versioni

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[[Firenze]] [[1831]]. [[Antonio Meucci]] è un giovane inventore che sbarca il lunario come macchinista del [[Teatro della Pergola]]. A causa delle sue idee liberali, è costretto a lasciare la città natale e, assieme alla moglie, si reca a [[Cuba]]. Qui, al lavoro in teatro, affianca le sue ricerche sull'[[elettricità]] e la conduzione dei [[suono|suoni]], che prosegue anche nella seconda e ultima tappa del suo esilio: [[Staten Island]] ([[New York]]). Il genio di Meucci, sempre sostenuto dall'affetto della moglie e dall'aiuto dei membri della comunità italiana, è frustrato da disgrazie personali, difficoltà economiche e finanziatori disonesti. Anche la sua invenzione più rivoluzionaria, il [[telefono]], gli viene sottratta da [[Alexander Graham Bell|Alexander Bell]], cui Meucci intenta una causa.
 
La seconda parte della miniserie è quasi tutta dedicata al processo che oppone l'anziano inventore, sull'orlo della miseria, alla potente [[Bell Telephone Company]]. Il racconto si conclude nel [[1887]] quando, un anno prima della morte di Meucci, il giudice emette una sentenza sfavorevole all'inventore italiano. Il quale risulterà, però, il vincitore morale del processo.e così meucci morì con serenità e felicità
 
==Ascolti==