Ierogamia: differenze tra le versioni

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Negli studi sulla religione e la [[mitologia sumera]] è accertato che quando il sovrano [[Gudea]] costruì un tempio, riservò per il suo dio e per la sua [[paredra]] la camera nella quale doveva avvenire la loro unione.
 
Nella [[religione babilonese]] il rito si svolgeva nel corso della grande Festa del Nuovo Anno ([[Akītu]] o [[Zagmuk]]) e consisteva nella [[ierogamia]], cioè l'unione sacra di [[Marduk]] con la sua paredra Sarpanitum, la cui conseguenza era quella di rinnovare la vita umana, animale e vegetale, sulla terra.
 
In alcune iscrizioni vi sono delle descrizioni di una ierogamia: il dio infiammato dal desiderio viene paragonato all'[[aquila]] che segue con lo sguardo un animale selvatico, ad un turbine che sprona alla battaglia; quando lascia il letto nuziale, viene paragonato al sole che si leva su [[Lagash]]. La dea va con sollecitudine verso lo sposo come un coniuge tendente alla propria dimora: essa è assimilata al fiume [[Tigri]] in piena; è la regina, la figlia del dio del cielo, il giardino su cui è alzato il vaso della libagione.