Cinema giapponese: differenze tra le versioni

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L'unico nuovo autore di rilievo emerso in questi anni è l'eclettico [[Shuji Terayama]], scrittore, drammaturgo, pugile, regista di ''Sho o suteyo, machi e deyo'' ("Gettiamo i libri e scendiamo in strada") (1971) e ''Den'en ni shisu'' ("La morte in campagna") (1974), ma la sua carriera è interrotta dalla morte prematura nel 1983.
 
Il cinema di genere è caratterizzato da un costante tendenza verso l'eccesso, di cui sono rappresentativi i violenti film di yakuza prodotti dalla Toei, come ''[[Lotta senza codice d'onore]]'' (''Jingi naki tatakai'') (1973) di [[Kinji Fukasaku]], o il ''jidai-geki'' della Toho ''[[Lady Snowblood (film)|Lady Snowblood]]'' (''Shurayukihime'') (1973) di [[Toshiya Fujita]].
 
Di grande successo popolare è la serie di commedie della Shochiku ''[[Otoko wa tsurai yo]]'' ("È duro essere un uomo"), iniziata nel 1969, incentrata sulle avventure del vagabondo Tora-san, interpretato da [[Kiyoshi Atsumi]]. La serie, di cui escono due episodi ogni anno, è seguita fedelmente dal pubblico per oltre vent'anni, fino al 1995, quando è interrotta per la morte dell'interprete protagonista.
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Kurosawa, grazie all'interesse di [[George Lucas|Lucas]], [[Steven Spielberg|Spielberg]] e [[Francis Ford Coppola|Coppola]] e ai capitali americani della [[20th Century Fox|Fox]],<ref>Max Tessier, op. cit., p. 106</ref> può girare un film al di sopra dei limiti produttivi del cinema giapponese di quegli anni, ''[[Kagemusha - L'ombra del guerriero]]'' ([[1980]]), che gli vale la Palma d'oro del Festival di Cannes e un rinnovato successo mondiale. Cinque anni dopo, la trasposizione del ''[[Re Lear]]'' [[William Shakespeare|shakesperiano]] ''[[Ran]]'' ([[1985]]), prodotto dal francese Serge Silberman e dall'indipendente giapponese Masato Hara, è il suo ultimo film epico.
 
Nel [[1983]] Oshima realizza con grande successo un nuovo film scandalo, ''[[Furyo]]'' (''Senjo no Merry Christmas''), nel quale sesso e guerra sono intrecciati come mai prima, ma inaspettatamente al Festival di Cannes di quell'anno viene battuto da ''[[La ballata di Narayama (film 1983)|La ballata di Narayama]]'' (''Narayama bushiko'') di Imamura (il quale vincerà poi una seconda, altrettanto inattesa, Palma d'oro nel [[1997]] con ''[[L'anguilla]]'').
Inoltre verso la fine del decennio (ed ancora di più al principio del successivo) il cinema d'animazione giapponese raggiunse la maturità, sia per tecnica che per tematiche. Gli anime giungono sempre più spesso nelle sale cinematografiche in lungometraggi e mediometraggi, si affermano alcuni registi capaci di fondare case di produzione autonome e interessate a sviluppare una poetica non commerciale, quando non esplicitamente undergruond. Inoltre questo mercato trae giovamento dalla presenza del settore degli OAV (ovvero gli home video) che dall'importante mercato delle esportazioni.
Un'altra caratteristica propria da cui trae vantaggi il cinema giapponese è la tendenza delle varie stazioni televisive a non trasmettere programmi, serie, cartoni animati, film-tv di origine straniera. Questo, se da un lato (fino alla diffusione dello streaming) tenne il mercato giapponese in una condizione di autoreferenzialità, dall'altro mantenne maestranze di ogni livello, attori, montatori, tecnici e una palestra per giovani registi.
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In questi anni comincia a salire alla ribalta internazionale l'eclettico e prolifico [[Takashi Miike]].
Il suo cinema, visionario e ricco di violenza, tratta spesso tematiche legate al mondo della Yakuza. Tra le sue pellicole più note si possono ricordare: ''[[Full Metal Yakuza]]'' ([[1997]]), ''[[Audition]]'' ([[1999]]) , ''[[Ichi the Killer (film)|Ichi the Killer]]'' ([[2001]]), l'anomala trilogia di ''Dead or Alive'', ''[[Gozu]]'' ([[2003]]) e ''[[The Call - Non rispondere]]'' ([[2003]]). Nel [[2007]] realizza ''[[Sukiyaki Western Django]]'', una sorta di omaggio/tributo a ''[[Django]]'' di [[Sergio Corbucci]] (da ricordare il divertente cameo di [[Quentin Tarantino]], nei panni di un improbabile pistolero).
 
Fondamentale nel decennio è il cinema d'animazione, anche detto ''[[anime]]'', che dona grande rinomanza e numerosi premi ai suoi autori. Primo tra tutti [[Hayao Miyazaki]]. Veterano del cinema d'animazione e cofondatore del celebre [[Studio Ghibli]], realizza alcuni dei capolavori del cinema d'animazione di tutti i tempi, tra i quali ''[[La città incantata]]'' ([[2001]]), film vincitore dell'[[Oscar al miglior film d'animazione]] e dell'[[Orso d'Oro]] al [[Festival di Berlino]], ''[[Il castello errante di Howl]]'' ([[2004]]) e il più spensierato ''[[Ponyo sulla scogliera]]'' ([[2008]]). Altri film importanti che otterranno una buona valutazione anche dai critici europei e una notorietà notevole sono ''[[Vampire Hunter D: Bloodlust]]'' ([[2001]]) di [[Yoshiaki Kawajiri]], ''[[Tokyo Godfathers]]'' ([[2003]]) e ''[[Paprika - Sognando un sogno]]'' ([[2006]]) di [[Satoshi Kon]], ''[[Steamboy]]'' ([[2004]]) di [[Katsuhiro Otomo]], ''[[I racconti di Terramare]]'' ([[2006]]) di [[Goro Miyazaki]], ''[[Evangelion 1.0 You Are (Not) Alone]]'' ([[2007]]) e ''[[Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance]]'' ([[2009]]) di [[Hideaki Anno]] e ''[[The Sky Crawlers]]'' ([[2008]]) di [[Mamoru Oshii]].