Marco Porcio Catone Uticense: differenze tra le versioni
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In epoca medioevale l'Uticense ha una notevole importanza, come personaggio di primo piano, nella ''[[Divina Commedia]]''; egli, simbolo di rettitudine morale e di martire per la libertà viene, infatti, posto, da [[Dante]], a custodia del [[Purgatorio]], dove giacciono le anime che devono espiare le proprie colpe prima di poter salire al cielo. Tuttavia, nella stessa epoca, influenzati dalla posizione già detta di Sant'Agostino, valutano, fra gli altri, negativamente l'estremo gesto di Catone: [[Tommaso d'Aquino]], [[Remigio dei Girolami]], fra' [[Tolomeo da Lucca]], [[Enrico di
La tragica fine dell'Uticense ha ispirato artisti di varie epoche, tra i quali vanno segnalati: [[Pietro Metastasio]], per il suo melodramma ''Catone in Utica'', i tragediografi [[Joseph Addison]] e [[Johann Gottsched]], rispettivamente per ''Cato'' e ''Catone morente'', i pittori [[Guercino]], [[Guillaume Lethière]], [[Giovan Battista Langetti]]. {{citazione necessaria|Di ottima fattura e inneggianti al tema della ''libertas'' si conservano monete
Statue e busti marmorei o di bronzo raffiguranti l'Uticense sono custoditi nei più importanti musei della romanità. Nel [[XVIII secolo]], nei pressi di [[Frascati]], sul versante di [[Monte Porzio Catone]], sono stati rinvenuti ruderi di una villa romana che gli archeologi, confortati dall'autorevole parere del [[Johann Joachim Winckelmann|Winckelmann]], sostengono essere appartenuta all'Uticense. La moralità di Catone e il suo atto estremo sono stati e continuano ad essere oggetto di appassionati studi e dibattiti.
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