Abu al-Hasan 'Ali al-Mas'udi: differenze tra le versioni

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Al-Masʿūdī lo fece seguire dal ''Kitāb al-awsa'' (“Libro di mezzo”), spesso descritto come un sunto dell'opera precedente. Sicuramente esso era una cronologia storica degli avvenimenti e un suo manoscritto (relativo ancora una volta a un singolo volume) è conservato nella [[Bodleian Library]] di [[Oxford]].<br/>
''Le praterie d'oro'' - di cui ci sono giunti vari manoscritti - sono state tradotte in francese da [[Charles Barbier de Meynard|Barbier de Meynard]] e da Pavet de Courteille fra gli anni [[1861]] e [[1877]]<ref>''Murūj al-dhahab'', ed. Barbier de Meynard e Pavet de Courteille, Parigi, Imprimerie Imperiale, 1861-77, 9 voll.</ref> e negli [[Anni 1970|anni settanta]] sono stati rivisti dal grande [[arabismo|arabista]] [[Charles Pellat]].<br/>
Scrisse anche un ''al-Tanbīh wa l-ashrāf'', ossia "L'osservazione e le cose celebri" ({{Arabo|التنبیه والاشراف}}), che costituiva un quinto circa dei ''Murūj''. Esso fu terminato poco prima della sua morte.*[[al-Mas'udi]], .

Affermò che “''solo la logica (''kalam'') può riconciliare in pieno ragione e fede''”, fatto che gli costò 10 anni d’esilio al Cairo.
 
==Note==