Emanuele Samek Lodovici: differenze tra le versioni
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Nella prima delle sue due opere fondamentali, ''Dio e mondo'', Samek Lodovici inizia considerando la grave accusa rivolta da [[Martin Heidegger|Heidegger]] alla [[metafisica]], ovvero di non aver compreso che cos'è l'«essere» e di aver ''reificato'' [[Dio]], di averlo cioè reso una «cosa».
Per Samek Lodovici questa critica può essere legittima nei confronti della metafisica moderna ma non nei riguardi della metafisica [[neoplatonismo|neoplatonica]] nella forma in cui è stata mediata da [[Agostino d'Ippona|Agostino]]. Samek individua il fulcro di tale metafisica nella dottrina della «partecipazione»,
===Dalla gnosi il riduzionismo antireligioso, il prometeismo marxista, il relativismo, il femminismo===
In ''Metamorfosi della gnosi'' Samek Lodovici delinea una [[fenomenologia]] della cultura contemporanea come influenzata da una mentalità inconsciamente gnostica. Tale mentalità, secondo Samek, ha assunto in sé le fondamentali tesi dello gnosticismo antico, ovvero la sostanziale negatività del mondo, la possibilità di [[redenzione (religione)|redenzione]] dalla
Così, in
Da ciò appaiono evidenti gli obiettivi polemici e critici di ogni metamorfosi dello gnosticismo moderno rappresentato nelle forme del [[riduzionismo (filosofia)|riduzionismo]] antireligioso, del [[Prometeo|prometeismo]] marxista, della filosofia radical-[[relativismo|relativista]] diffusa attraverso i [[mezzo di comunicazione di massa|media]], della corruzione della memoria storica attuata anche attraverso la corruzione del [[linguaggio]] ed infine nella strategia della distruzione della famiglia, che è stata potentemente colpita in particolare con la [[rivoluzione sessuale]] e con alcuni tipi di [[femminismo]].
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In sintonia con l'[[ermeneutica]] contemporanea, e pur evitandone le derive nichilistiche, Samek Lodovici riconosce la struttura storicamente condizionante del linguaggio nei confronti dell'esistenza e della conoscenza, secondo una sua favorita formula per cui «''chi non ha le parole non ha le cose''», e d'altra parte il filosofo riconosce anche la funzione inversa del linguaggio per cui, oltre che elemento condizionante, esso è anche il mezzo con cui l'uomo storico può trascendere i vincoli della storia e del linguaggio stesso (i [[Francesco Bacone|baconiani]] «''idola fori''» e «''idola theatri''») ed esprimere le verità eterne.
===Il fallimento della ragione
Samek Lodovici spesso rievoca l'autocoscienza della ragione e delle sue vastissime potenzialità, sia in bene che in male, e a partire da queste, ne ricorda i limiti, i fallimenti storici e le costitutive incapacità che emergono specialmente nel momento in cui essa viene elevata ad una [[illuminismo|illuministica]] [[idolatria]], concretizzandosi nella moderna vita di massa che, secondo Lodovici,
{{Quote|ha affermato la libertà politica da ogni autorità spirituale, finendo per favorire il potere dell’uomo sull’uomo; […] ha affermato la libertà dell’amore dalla [[morale]] per vanificarlo nel [[sessualità|sesso]]; ha affermato di lottare contro ogni [[religione]] in quanto [[superstizione]], solo per prepararne una più esiziale, quella della scienza e del successo.<ref>''Metamorfosi della gnosi</ref>}} Piuttosto, per Samek Lodovici, una ragione accorta deve, restando autonoma, interagire con la religione, per corroborarla e giustificarla razionalmente o per cercarvi le risposte prime ed ultime.
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