Battaglia di Borodino: differenze tra le versioni

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Il secondo attacco francese contro le "frecce" venne sferrato da ovest dal maresciallo Ney con la divisione del generale [[Jean Nicolas Razout]] e la divisione del generale [[François Roch Ledru des Essarts|François Ledru]] del III corpo, sostenute in seconda linea dalla divisione del generale [[Jean Gabriel Marchand]], costituita da truppe del [[Württemberg]]; questi reparti attaccarono frontalmente a ranghi serrati le due fortificazioni settentrionali, mentre quella meridionale subì l'attacco dalla divisione del generale Compans, appartenente al I corpo del maresciallo Davout, che tornò all'attacco da sud-ovest. Napoleone aveva ulteriormente rinforzato queste forze inviando il corpo di cavalleria del generale [[Louis Pierre de Montbrun]] al maresciallo Ney e la cavalleria dei generali [[Étienne Marie Antoine Champion de Nansouty|Étienne Nansouty]] e [[Marie Victor Nicolas de Fay, marchese de La Tour-Maubourg|Marie Victor Latour-Maubourg]] al maresciallo Davout<ref>{{Cita|Chandler 1992| vol. II, p. 963|Chandler1992 }}</ref>.
[[File:Murat-borodino1812.jpg|thumb|left|upright=1.3|Joachim Murat rischia di essere ucciso o catturato dai cavalieri russi durante la battaglia.]]
Il maresciallo Ney condusse personalmente l'attacco dei suoi uomini; l'assalto venne contrastato dal fuoco dell'artiglieria russa che decimò le file compatte della fanteria francese; i testimoni rimasero impressionati dalla violenza dei combattimenti e dall'entità delle perdite; con grandi sforzi le divisioni francesi guidate dal maresciallo Ney raggiunsero e conquistarono, dopo scontri a distanza ravvicinata, due fortificazioni<ref>{{Cita|Ségur 1966| p. 253|Ségur1966 }}</ref>. I combattimenti furono molto duri eed entrambe le parti subirono sanguinose perdite; l'ammassamento dei reparti, l'intervento della cavalleria, il terreno difficile, la presenza dei terrapieni, trasformarono la battaglia in una mischia confusa spesso all'arma bianca, combattuta nel frastuono, la polvere, le urla dei soldati<ref>{{Cita|Nicolson 2001| p. 120|Nicolson2001 }}</ref>. Durante la mattinata si succedettero continui attacchi frontali francesi seguiti da altri contrattacchi dei reparti russi<ref>{{Cita|Lieven 2010| p. 210|Lieven2010 }}</ref>. La divisione del generale Razout si spinse con il 18º reggimento anche verso il villaggio distrutto di Semenovskoe da dove però dovette presto ripiegare. La fortificazione meridionale venne conquistata dal 57º reggimento di linea della divisione del generale Compans e da elementi della divisione del generale Ledru, i russi contrattaccarono subito in questo settore e cercarono ancora di riconquistare la posizione<ref name="PH49">{{Cita|Haythornthwaite 2012| p. 49|Haythornthwaite2012}}</ref>.
 
Il III corpo del maresciallo Ney uscì decimato da questi scontri ma dovette continuare a battersi contro gli ultimi resti della divisione del generale Voroncov e contro la 27ª divisione fanteria del generale Neverovskij che a sua volta subì perdite debilitanti; il generale Bagration decise di far intervenire, oltre alle riserve provenienti dal 7º corpo del generale Raevskij, la 2ª divisione granatieri, unità scelta composta anche dai regimenti granatieri di Mosca e di Kiev. Dopo un nuovo contrattacco che permise di riconquistare la seconda fortificazione, intervennero nella battaglia i reggimenti di [[ussari]] e [[dragoni]] russi al comando del generale Sievers che attaccarono la fanteria francese; alcuni reparti riuscirono ad organizzarsi in quadrati e respinsero la cavalleria, mentre altre formazioni francesi del generale Razout subirono gravi perdite. Nonostante i contrattacchi sferrati dalla brigata di cavalleria del generale Beurmann, costituita da reparti leggeri del Württemberg e cacciatori a cavallo francesi, i granatieri russi riuscirono a mantenere il possesso delle due "frecce" settentrionali.