Il becco giallo: differenze tra le versioni

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{{quote|[...] appoggiamo [...] con tutte le nostre energie l’opposizione la quale, al regime fascista di dittatoriale violenza che ha invertito tutti i valori morali e col terrorismo ha asservito l’Italia ad una banda di predoni, resiste eroicamente sfidando ogni giorno le più brutali aggressioni e lotta per la libertà soppressa, per la millenaria giustizia italiana conculcata, per la riconquista delle guarentigie costituzionali, per ridare prestigio all’Italia nel mondo.}}
 
Raccolte le sovvenzioni necessarie negli ambienti della [[Concentrazione antifascista]], tramite l'intervento di [[Filippo Turati]] e dell'industriale italo-argentino T. Di Tella,<ref>Bruno Tobia (a cura di), ''Il carteggio tra Filippo Turati e Torquato Di Tella. (1928-1931)'', «Storia contemporanea: rivista bimestrale di studi storici», Bologna, a. XVIII, n.4 (agosto 1992), pp. 627-680.</ref> e successivamente anche col contributo del movimento [[Giustizia e Libertà]],<ref>Santi Fedele, ''La massoneria italiana nell'esilio e nella clandestinità: 1927-1939'', Milano, F. Angeli, 2005, p. 135.</ref> la nuova serie clandestina di Giannini riapparve a [[Parigi]] all’inizio dell'estate del 1927 (1°º agosto), condirettore [[Alberto Cianca]]. Continuarono le pubblicazioni fino all'agosto del 1931 (77 numeri in tutto), quando il giornale chiuse definitivamente per contrasti sorti fra [[Carlo Rosselli]] che lo finanziava e Giannini che lo dirigeva. <br />
Uno dei bersagli culturali fu lo scrittore [[Luigi Pirandello]], che per la sua devozione a [[Mussolini]] fu ribattezzato ''P.Randello''.<ref name="Chiesa1990p38">Chiesa, Adolfo (1990) [http://books.google.com/books?id=lnjqAAAAMAAJ ''La satira politica in Italia: con un'intervista a Tullio Pericoli''] p.38</ref><ref>[[Daniele Luttazzi]] (2009) ''Pozzi per pazzi che cadono a pezzi'' intervista su ''INscena Magazine'', a cura di Francesco Villari, pp.48-51, 15 aprile 2009</ref> <br />Tra i suoi collaboratori figuravano [[Adriano Tilgher (filosofo)|Adriano Tilgher]], [[Corrado Alvaro]], il generale [[Roberto Bencivenga]], Raffaele Ferruzzi (futuro direttore del settimanale "''Cantachiaro''"), Giuseppe Russo (Girus), Egeo Carcavallo (tra i fondatori nel 1933 del giornale umoristico "''[[Settebello (rivista)|Il Settebello]]''"), Roger Chancel, Adolfo Bosellini, [[Tomaso Smith]], [[Paolo Garretto]] (Gar), Paolo Giordani, [[Giuseppe De Falco]], [[Eugenio Giovannetti]], [[Gabriele Galantara]], noto anche con lo pseudonimo di "Rata-Langa", [[Augusto Camerini]], [[Alberto Cavaliere]] e [[Tullio Gramantieri]], che dopo la chiusura della rivista passarono alla redazione del "[[Marc'Aurelio]]"<ref>Si veda, in proposito, il saggio [http://books.google.it/books?id=-JXNwBJUpqkC&pg=PA144&lpg=PA144&dq=tullio+gramantieri&source=bl&ots=Pul4IHl8P0&sig=MDxVAJH_CHtLe_cQ6tthNXQfXDw&hl=it&sa=X&ei=rzvzUseeBcnWtAaGhYDYCw&ved=0CFEQ6AEwCA#v=onepage&q=tullio%20gramantieri&f=false La stampa del ventennio: strutture e trasformazioni nello stato totalitario] di Mauro Forno, tratto da Google Books.</ref>.
 
==Note==