Lucio Dalla: differenze tra le versioni

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[[File:Lucio Dalla nel 1949.jpg|thumbnail|destra|Lucio Dalla nel 1949 all'età di 6 anni, durante una recita scolastica]]
 
Figlio del bolognese Giuseppe Dalla (1896-1950), direttore in città del club di [[tiro a volo]] (sarà citatodescritto in ''Come è profondo il mare'': "Babbo, che eri un gran cacciatore di quaglie e di fagiani..."),<ref>{{Cita news|url = http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=5371|titolo = Come è profondo il mare|pubblicazione = antiwarsongs.org|accesso=25 ottobre 2011}}</ref> e della sarta e casalinga Iole Melotti (1901-1976, ritratta nella copertina dell'album ''[[Cambio (Lucio Dalla)|Cambio]]''),<ref>{{cita web|url=http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_fotogallery-55106/378489.htm|titolo=Lucio Dalla con la madre Iole Melotti e la zia|accesso=14 novembre 2012|opera=dagospia}}</ref> Dalla trascorre la prima parte dell'infanzia nella sua Bologna.<ref name=Dondi >{{cita web|autore=GilbertoDondi|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2012/03/10/678840-lucio-dalla-eredita-paternita.shtml|titolo=Dalla, voci sulla paternità "Voglio qui Lucio"|accesso=26 novembre 2012|opera= il Resto del Carlino |data=10 marzo 2012}}</ref> Quando, nel [[1950]], il padre muore stroncato da un tumore, la madre decide di istruirlo presso il [[Collegio Vescovile Pio X]] di [[Treviso]], dove trascorre le scuole elementari iniziando ad esibirsi in piccole recite scolastiche.<ref>{{cita web|autore=DanieleFerrazza|url=http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2012/03/01/news/e-morto-lucio-dalla-studio-tre-anni-a-treviso-1.3239729|titolo=Addio a Lucio Dalla, studiò tre anni a Treviso al Collegio Pio X|accesso=14 novembre 2012|opera=La tribuna di Treviso|data=2 marzo 2012}}</ref> Dalla tornerà a parlare della morte del padre, in alcune interviste rilasciate nei primi anni ottanta: «Avevo sette anni... Provai la sensazione struggente di una perdita che mi consentiva di dire a me stesso con pietà e tenerezza: da oggi sei solo come un cane».<ref name="Corriere">{{cita web|url=http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=LucioDalla|titolo=Lucio Dalla - Biografia|accesso=14 novembre 2012|opera=Corriere della Sera}}</ref> Ancora: «Così ho imparato a fare della mia vita un modello di solitudine, cioè a cercarmela, a organizzarmela, a viverla, questa mia solitudine, come un momento di benessere profondo, necessario per una corretta lettura dell'esistenza».<ref name="Corriere"/>
 
Tra l'altro suo zio [[Ariodante Dalla]] è stato un cantante melodico molto popolare negli [[anni 1940|anni quaranta]] e [[anni 1950|cinquanta]]<ref>{{cita web|url=http://www.leggo.it/archivio.php?id=168384|titolo=Morto Lucio Dalla|accesso=14 novembre 2012|opera=Leggo.it|data=2 marzo 2012}}</ref> e proprio all'inizio di questi ultimi, il piccolo Lucio impara a suonare la [[fisarmonica]].<ref>{{cita web|url=http://www.apollodoro.it/articolo/morto-lucio-dalla-addio-al-grande-cantante-italiano/5907/|titolo=Morto Lucio Dalla: addio al grande cantante italiano|accesso=19 novembre 2012}}</ref> Anche in merito a questo Dalla ha più volte ricordato come sua madre fosse convinta di avere un figlio geneticamente portato per lo spettacolo, non ostacolandolo mai nei suoi propositi di entrare nel mondo della musica: «Avevo undici anni, quando mia madre, donna strana, una stilista che non sapeva mettere un bottone, mi portò in un istituto psicotecnico di Bologna, per un test sulle mie attitudini, risultò che ero un mezzo deficiente». Ancora: «Mia madre sospettava fossi un genio, anche per questo mi lasciò partire a quindici anni per [[Roma]]».<ref name=dagospia >{{cita web|url=http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/1-e-morto-lucio-dalla-colpito-da-un-infarto-in-un-albergo-di-montreux2-36147.htm|titolo= LUCIO Dalla, morto di infarto in Svizzera|accesso=26 novembre 2012|data=1º dicembre 2008}}</ref> Il percorso scolastico di Dalla non sarà mai lineare: terminate le scuole dell'obbligo inizia prima [[ragioneria]], passando poi al [[liceo classico]] e infine al [[liceo linguistico]]. «A scuola andavo male – ricorderà l'artista – preferivo andare in giro a suonare. A diciassette anni ero già a Roma a fare musica».<ref name="Corriere"/>