Takfirismo: differenze tra le versioni
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Il '''takfirismo''' è un'ideologia deviata dell'[[Islamismo]], strettamente connessa al [[Gihadismo]], sorta tra la fine del [[XX secolo|XX]] e l'inizio del [[XXI secolo]].
Essa si basa sulla pretesa di un [[musulmano]] [[sunnita]] di
L'atto di accusa a un musulmano di essere ''takfīrī'' ha un fortissimo sapore [[setta]]rio e si è messo in mostra già durante il periodo immediatamente successivo al [[colpo di Stato]] militare in [[Algeria]] del [[1991]], al quale il [[Gruppo Islamico Armato]] (GIA) reagì tra l'altro colpendo numerose comunità agrarie del Paese, di cui trucidò gli abitanti, "colpevoli" di non essersi ribellati al regime militare ''takfīrī'', diventando a loro dire apostati essi stessi. Analoghi comportamenti hanno avuto modo esprimersi in
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In linea di principio il solo gruppo legittimato a dichiarare un appartenente a una fede abramitica come colpevole di ''kufra'' (miscredenza), è un ''[[ulema|dotto]]'' di solida fama e autorevolezza.<ref name=KepelJihad/> Tuttavia, un numero crescente di gruppi [[Wahhabismo|wahhabiti]]/[[Salafismo|salafiti]] [[Gihadismo|gihadisti]], classificati da vari studiosi come ''salafiti-takfiristi'',<ref>Oliveti, Vincenzo; ''Terror's Source: the Ideology of Wahhabi-Salafism and its Consequences,'' Birmingham, Amadeus Books, 2002</ref> è considerato come ormai del tutto estraneo al modo [[Ortodossia|ortodosso]] di comminare la pronuncia di ''[[takfir|takfīr]]'' (con tutte le conseguenze pratiche che ne derivano) così come essa è prevista dalla [[Shari'a|Sharīʿa]].
<blockquote>"''takfiri'' generally refers to a Sunni Muslim who looks at the world in black-and-white; there are true believers and then there are nonbelievers, with no shades in between. A ''takfiri'''s mission is to re-create the [[Caliphate]] according to a literal interpretation of the [[Qur'an]]."<ref>{{cite book|last=Baer|first=Robert|authorlink=Robert Baer|year=2008|title=The Devil We Know|publisher=Crown|location=New York|isbn=978-0-307-40864-8}}</ref></blockquote>▼
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I ''takfīrī'' sono stati classificati dagli studiosi del pensiero e del [[diritto islamico]] come una violenta e deviata germinazione del movimento [[Salafismo|salafita]], dal momento che il Salafismo può essere considerato come una forma di [[Fondamentalismo islamico]], esso non è un movimento intrinsecamente violento che tollera il terrorismo.<ref>Oliveti, ''Terror's Source'', (2002), p. 45</ref> I ''takfīrī'', d'altro canto, considerano i loro atti di terrorismo violento, una forma legittima di ''[[jihad|jihād]]'' per il raggiungimento dei loro scopi religiosi o politici. L'esperto del [[Vicino Oriente]] [[Robert Baer]], ha scritto che:
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==Credenze==
I ''Takfīrī'' credono in un [[Islam]] che sia in stretto accordo con la loro peculiare interpretazione delle attività e delle decisioni di [[Maometto]] e dei suoi [[Compagni]], e non accettano alcun allontanamento da quella che essi considerano la "pura fede islamica". Respingono quindi qualsiasi riforma o trasformazione della loro interpretazione della religione islamica, così come essi pensano sia stata rivelata al tempo del [[profeta]] [[Maometto]]. Quanti alterano il complesso istituzionale dell'Islam come essi lo vedono, adottando un qualsiasi diverso stile di vita, o chi operi, segua o ubbidisca a qualsiasi cosa diversa dalla loro visione dell'Islam, diventa un ''takfīrī'' apostata, tale quindi da farlo decadere (ai loro occhi) dalla qualità di credente musulmano, rendendo di conseguenza lecita la sua violenta eliminazione fisica.
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According to at least one source (Trevor Stanley), the precedent "for the declaration of takfir against a leader" came from Medieval Islamic scholar Taqi al-Din [[Ibn Taymiyyah]], who issued a famous [[fatwa]] declaring [[jihad]] against [[Mamluk#Mamluks and the Mongols|invading Mongols]]. This was not because they were invading but because they were [[Apostasy in Islam|apostates]], apostasy from Islam being punishable by death. Though the Mongols had converted to Islam, Ibn Taymiyyah reasoned that since they followed their traditional [[Yassa]] law rather than Islamic [[Sharia]] law, they were not really Muslims and were thus apostates.<ref name=PWHCE>{{cite web|last=Stanley|first=Trevor|title=Kufr – Kaffir – Takfir – Takfiri|url=http://www.pwhce.org/takfiri.html|publisher=Perspectives on World History and Current Events|accessdate=30 Dec 2013}}</ref> More recently 18th-century Islamic Revivalist [[Muhammad ibn Abd al-Wahhab]] and 20th-century Muslim authors [[Maulana Maududi]] and [[Sayyid Qutb]], referred to Ibn Taymiyyah in condemning self-proclaimed Muslims as not really Muslims. Al-Wahhab condemned practices of [[Shia]], [[Sufi]] and other Muslims as [[bid'a]] (innovation of the religion), and al-Wahhab's followers slew many Muslims for allegedly pagan (''[[kufr]]'') practices. In his influential book ''[[Ma'alim fi al-Tariq|Milestones]],'' [[Sayyid Qutb]] argued not that some Muslims should not be considered Muslims, but that the failure of the world Muslim community to obey Shariah law meant, "the Muslim community has been extinct for a few centuries," having fallen back into a state of [[pagan]] ignorance (''[[jahiliyyah]]'').<ref>Sayyid Qutb, ''Milestones'', p. 11</ref><ref>{{cite web|url=http://gemsofislamism.tripod.com/milestones.html|title=Sayyid Qutb's Milestones|work=tripod.com}}</ref>
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