Caramelle da uno sconosciuto: differenze tra le versioni

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Katia e Monica, che esercitano l'attività della prostituzione congiuntamente e solo fra le mura domestiche, decidono di collaborare. Anche Lena e Stella offrono il loro aiuto. In breve tempo moltissime prostitute finiscono col riunirsi a casa di Katia e Monica per organizzarsi e scoprire autonomamente l'identità del killer. Nel frattempo, Angela, parrucchiera precaria, chiede a Stella d'introdurla nel mondo della prostituzione. La precarietà del suo lavoro le rende impossibile la vita e, inoltre, il marito disoccupato non riesce a contribuire in alcun modo ai costi familiari. Angela, inoltre, ha anche una figlia da mantenere. Stella le presenta dunque un cliente ma, in cambio, tratterrà parte dell'incasso.
 
Nel frattempo l'assassino torna a colpire: a cadere sotto i colpi inferti dall'omicida è Jolanda, vecchia prostituta del litorale romano. A questo punto le prostitute decidono di allearsi con la [[polizia]], al fine di far terminare la strage. Ben presto vengono informate che l'assassino uccide le vittime a colpi di rasoio, dopodiché infierisce sui cadaveri con una [[pistola da macellazione]], un rituale molto macabro che spaventa enormemente le lucciole. Nel frattempo Monica, dotata di un buon estro artistico, cerca di redigere un identikit del cliente di Lena che, la notte dell'omicidio di Bruna, accompagnò la donna in ospedale, sedendo a fianco a lei durante l'agonia. Lena, infatti, ricorda di aver visto, dallo specchietto retrovisore, che Bruna cercava di parlare con l'uomo, sussurrando frasi sconnesse.
 
Nel frattempo Angela continua a prostituirsi col cliente presentatole da Stella. Le loro liti, però, sono sempre più frequenti e, pertanto, Angela chiede a Stella di presentargli nuovi clienti. Stella però rifiuta aprendo gli occhi ad Angela: lei è diventata semplicemente l'amante del suo cliente. Con l'andare del tempo, in effetti, Angela si rende conto di essersene innamorata. Nel frattempo Lena riceve una telefonata da una fantomatica collega, Silvia; la ragazza le comunica di dover incontrare due clienti ma di sentirsi impaurita per via degli avvenimenti di sangue che stanno scuotendo la città: pertanto, chiede a Lena di accompagnarla.
 
Nel frattempo Nadine, durante una cena in un [[ristorante cinese]], crede di riconoscere, grazie all'identikit di Monica, il cliente di Lena che, la sera dell'omicidio di Bruna, accompagnò la donna in ospedale. Messo alle strette, il cliente rivela le parole di Bruna a Nadine che, sconvolta, telefona immediatamente a Katia e Monica. Il cliente riferisce a Nadine che le ultime parole di Bruna furono: «È stata Stella...» lasciando sconvolte le donne. Lena, scortata dalla polizia, si reca all'appuntamento con la fantomatica Silvia, fissato in un piccolo bar del litorale ostiense. All'appuntamento non si presenta nessuno. Mentre Lena è seduta ad un tavolino del bar sopraggiunge casualmente Valentina, che, riconoscendola, intende passare con lei il pomeriggio all'insegna dei vecchi tempi.
 
Lena è però costretta a liquidarla, causando una reazione di pianto alla ragazzina che si rifugia in bagno. La polizia si allontana e Lena scende a sua volta in bagno a risistemarsi il trucco e per far pace con Valentina. Mentre si sta truccando, però, Lena viene aggredita dall'assassino. L'ispettore di polizia, insospettito da una sua frase «Stella se l'è filata con un altro, è una Stella filante...», torna indietro e riesce a salvare Lena appena in tempo. L'assassino viene catturato e, nonostante la resistenza, gli agenti di polizia riescono a togliergli la maschera che porta in volto. L'assassino è Valentina, la quale, costretta dalla madre a prostituirsi, uccideva le prostitute allo scopo di uccidere la prostituta che era in lei.