Marcedusa: differenze tra le versioni

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'''Marcedusa''' ('''''Marçëdhuza''''' in [[Lingua arbëreshë|arbëreshë]]) è un [[comune italiano]] di 442 abitanti della [[provincia di Catanzaro]] in [[Calabria]].
 
Il centro abitato sorge in cima a un promontorio collinare a 314 metri sopra il livello del mare e ha un territorio comunale di 15,3 chilometri quadrati. Vi si parla ancora la [[lingua arbëreshë]].
 
== Storia ==
Marcedusa, pur non potendosi fregiare di fatti riferiti che la rendono parte importante nella storia, consegue in maniera inequivocabile ritrovamenti che fanno risalire le sue origini all'età [[Magna Grecia|magno-greca]]. Il tipo di reperti (monete, anfore, statuette votive, armi ecc), risalenti anche all'età [[Bruzi|bruziabruzi]]a, ed imperiale. Tutto ciò, conduce in modo preciso all'esistenza di uno spazio territoriale socialmente organizzato e commercialmente attivo sin dall'VIII secolo a.C. Tanto che fino a pochi anni fa il luogo veniva rapportato all'antica città greca di [[Petelia]], attualmente riconosciuta nella moderna [[Strongoli]].
 
I primi documenti che parlano di Marcedusa, risalgono all'età sveva; nel maggio del 1225 che [[Federico II di Svevia]] confermava all'[[abbazia di Sant'Angelo de Frigillo]] la libertà di poter usufruire del sale affiorante nella bassa dal torrente Salinello e del fiume Neto ''ut libere sumant sale de salenis nostris Neti et Merchedusi absque alicuius contradicione'' (A. Pratesi, ''Carte latine'' cit., p.  339).
 
L'attuale Marcedusa sia nell'identità socio-culturale che nell'assesto urbano, si origina agli inizi del XIII secolo, intorno al 1448, sul promontorio che oggi caratterizza la piccola acropoli, si insediarono milizie Albanesi, alleate agli [[Aragonesi]] contro gli [[Angioini]] nella guerra di successione al [[Regno di Napoli|trono di Napoli]]; L'esercito di uomini guidati da Giorgio Castriota Scanderberg e Demetrio Reses, formarono un avamposto militare che insieme ad altri insediamenti uguali – San Nicola, Umbriatico, Marcedusa, Andali, Caraffa, Vena di Maida, Gizzeria – formavano un corridoio difensivo che percorreva la Calabria jonica fino a quella tirrenica, non mancando di intervenire attivamente anche alle vicende belliche dell'epoca. Con la fine della guerra e conseguente salita al trono di [[Alfonso V d'Aragona]], gli albanesi vennero ripagati con il privilegio di poter occupare le terre circostanti e di essere esentati dalle tasse per cinquant'anni, cosicché, lo stazionamento militare assunse con il passare del tempo sempre più i connotati di borgo rurale, ove gli abitanti, abbandonate le armi, si dedicarono all'agricoltura ed alla pastorizia. Le vicende feudali di Marcedusa, sono strettamente legate a quelle della vicina e più importante [[Mesoraca]], infatti il piccolo centro fu dapprima feudo dei [[Ruffo di Calabria|Ruffo]], poi di [[Antonio Centelles]], il quale ne fu estromesso per alto tradimento, poi i [[Caracciolo]] e gli [[Spinelli (famiglia)|Spinelli di Castrovillari]], ed infine, da questi portata in dote agli [[Altemps]] duchi di [[Gallese (Italia)|Gallese]]. Furono proprio i duchi Altemps che nel 1649 staccarono Marcedusa dalle vicende politiche e decisionali di Mesoraca, riconoscendogli il ruolo di universitas, ovvero la prima e vera autonomia amministrativa, benché sin dal 1565 fosse presente la figura di un cosiddetto "sindaco", che nelle vesti di Minico Taverna da Marcheduza si assicurava del rispetto delle regole e di rilevare le necessità degli abitanti.
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 11 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
*{{ROU}}[[Romania]] 11 2,29%
 
== Amministrazione ==