Scolasticismo protestante: differenze tra le versioni
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Negli anni seguenti alla Riforma (soprattutto dal [[1559]] al [[1622]]), [[Calvinismo|calvinisti]], [[Luteranesimo|luterani]] e [[Cattolicesimo|cattolici romani]] si trovano ad occupare lo stesso territorio geografico e sono in competizione per gli stessi potenziali seguaci. Ciascuno comincia a sentire la pressione di doversi dare una precisa identità ed a spiegare come differisce e sorpassa i suoi rivali in [[teologia]]. Essi sviluppano, così, nel fare teologia, criteri distinti, dedotti logicamente ed attentamente articolati, i quali diventano il mezzo principale attraverso il quale ciascuno si distingue dall'altro. Uno dei principali catalizzatori dello sviluppo fra i protestanti è il cardinale cattolico [[Roberto Bellarmino]] ([[1542]]-[[1621]]), il cui assalto teologico ai principi della Riforma richiedeva una risposta circostanziata.
Secondo van Asselt: "L'offensiva di Bellarmino era essenzialmente scolastica, così, per combattere lui e gli altri polemisti cattolici romani, si rende necessario fare uso dello stesso apparato scolastico. Nel corso di questo dibattito viene così alla luce un'elaborazione sempre più dettagliata della posizione teologica protestante"
Come spiega [[Alister McGrath]], "le introspezioni dei Riformatori vengono codificate e perpetuate attraverso lo sviluppo di una serie di presentazioni sistematiche della teologia cristiana"<ref>Historical Theology, 169</ref>. In questa prospettiva, lo scopo principale dei pensatori riformati (calvinisti) e luterani, è quello di dimostrare la coerenza logica interna dei loro rispettivi sistemi.
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== L'interpretazione tradizionale ==
Un certo numero di studiosi, come [[Brian Armstrong]]<ref>Calvinism and the Amyraut Heresy: Protestant Scholasticism and Humanism in Seventeenth Century France [Madison:
1. Alla [[ragione]] umana viene assegnato il ruolo maggiore nell'investigazione e nella difesa della teologia cristiana, fino al punto che essa acquista valore altrettanto importante della fede.
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3. Lo "scolasticismo" dell'ortodossia protestante non era questione di contenuti quanto di metodo, per cercare di facilitare l'argomentazione accademica. Raramente, se non mai, si fa precedere la logica deduttiva rispetto all'autorità biblica<ref>”Calvin and the Calvinists: Assessing Continuities and Discontinuities Between the Reformation and Orthodoxy,” in Calvin Theological Journal, Part One, 30 [1995]:368</ref>.
Quando si fa uso di [[Sillogismo|sillogismi]] e di [[logica]] deduttiva è soprattutto per denunciare gli errori dell'avversario o per trarre delle conclusioni dai testi biblici, "non per cercare di dedurre un intero sistema teologico da un singolo principio o 'dogma centrale'"
4. Gli scolastici protestanti non erano "[[Razionalismo|razionalisti"]], com'è stato loro contestanto. Il razionalismo si avvale prevalentemente dell'uso della [[ragione]] nello studio della teologia e della filosofia, ed afferma di voler risolvere le questioni sulla base della coerenza logica senza far riferimento all'autorità biblica. Certamente veniva usata la ragione come strumento di lavoro (come tutti fanno più o meno consapevolmente), ma ad essa non si assegna mai il ruolo principale al di sopra dell'autorità biblica. il razionalismo è una concezione filosofica, lo scolasticismo una questione di metodologia.
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== Bibliografia ==
*Brian Armstrong, "Calvinism and the Amyraut Heresy: Protestant Scholasticism and Humanism in Seventeenth Century France", Madison:
*Alister McGrath, "Historical Theology", Wiley Blackwell (1998).
*Willem J. van Asselt, “Scholasticism, Protestant,” in The Dictionary of Historical Theology [Eerdmans, 2000].
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