Sabini: differenze tra le versioni

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Di questa lingua non si hanno quasi documenti epigrafici, e quei pochi giunti fino ai giorni nostri sono scarsissimi.
Fu una delle prime [[lingue italiche]] ad essere assorbita dal Latino, a seguito dell'assorbimento delle popolazioni Sabine nello stato romano, nel primo periodo della [[repubblica romana]]. Già al tempo di [[Varrone]], prima metà del I secolo a.C., il sabino s'era assai latinizzato.
 
== Siti archeologici ==
=== Lazio ===
;[[Albalonga]]:
Sulla cima del ''Mons Albanus'' (maggiormente conosciuto col nome attuale di [[Monte Cavo]]) esisteva il santuario dedicato a ''Iuppiter Latiaris'' ([[Giove Laziale]]), di origini antichissime.<ref name="StraboneItaliaV3.2"/> L'oratore latino del II secolo d.C., [[Floro]] racconta che il luogo fosse scelto dallo stesso [[Ascanio]], il fondatore di Alba Longa, che dopo la fondazione della città vi aveva invitato i Latini per celebrare un sacrificio a [[Giove (divinità)|Giove]].
[[File:AR serrate denarius of C. Sulpicius C. f. Galba.jpg|thumb|270px|Monete dal sito di Albalonga ritraenti C. Sulpicio e C. Galba]]
Nel santuario si celebravano ogni anno le ''[[Feriae latinae]]'', in cui tutte le città appartenenti alla confederazione dei popoli latini si riunivano per sacrificare al dio un toro bianco, le cui carni venivano poi distribuite tra tutti i partecipanti. Si trattava dunque di un culto federale e la sua posizione presso Alba Longa ci testimonia quindi dell'egemonia che questa doveva esercitare sugli altri centri della regione, tra cui doveva esserci anche la stessa [[Roma (città antica)|Roma]].<ref name="StraboneItaliaV3.4"/>
 
Dopo la distruzione di Alba Longa e la sostituzione di Roma come centro egemone, la tradizione ricorda l'erezione di un vero e proprio tempio dedicato a ''Iuppiter Latiaris'' sul ''Mons Albanus'' sotto il regno di [[Tarquinio il Superbo]] e lo stesso tempio di Giove Ottimo Massimo sul [[Campidoglio]], costruito nel [[507 a.C.]], era destinato a rimpiazzare le funzioni del santuario federale latino, spostandone il centro religioso a Roma.
 
Dell'antico santuario rimangono oggi solo alcuni filari dei blocchi che ne delimitavano il perimetro, ora fuori posto, e notevoli resti della via lastricata, la via Sacra, che ne costituiva l'accesso e si staccava dalla [[Appia Antica|via Appia]] presso l'odierna [[Ariccia]], giungendo nel territorio dell'odierna [[Rocca di Papa]].
 
;Ville romane di Poggio Mirteto:
Nella frazione di [[San Valentino]] si trovano i resti di due ville di epoca romana una delle quali attribuita a Marco Terenzio Varrone e l'altra, detta [http://www.comune.poggiomirteto.ri.it/index.php?option=com_content&view=article&id=285&catid=45&Itemid=142 Bagni di Lucilla] da un'iscrizione rinvenuta nel sito archeologico, dalla quale proviene il pregevole mosaico di una Diana Efesina o [[Diana (divinità)|Diana]] di [[Efeso]]. Tale mosaico rinvenuto nel 1801 (si veda Antonio Nibby [http://books.google.it/books?id=IWQzn9my8fkC&pg=RA1-PA249&dq=diana+efesina++poggio+mirteto&hl=it&sa=X&ei=-nxfT_G0LoXXtAb_8q27CQ&ved=0CFUQ6AEwBQ#v=onepage&q=diana%20efesina%20%20poggio%20mirteto&f=falsee Itinerario di Roma e delle sue vicinanze] pag.249) e poi trasportato poi al [[Museo Chiaromonti]] nei [[Musei Vaticani]].Per una descrizione del mosaico si veda [http://books.google.it/books?id=aZ6d6vki9H0C&pg=RA1-PA104&lpg=RA1-PA104&dq=diana+di+efeso+poggio+mirteto&source=bl&ots=OJEUS7dhUV&sig=C7fqhrlxbwDgiRqqw6uZVh6SqBs&hl=it&sa=X&ei=cHZfT4J_w9m0Boj_qbsJ&ved=0CDEQ6AEwAw#v=onepage&q&f=false Antologia: giornale di scienze, lettere e arti pag.104]. Si legga anche la descrizione di [[Ennio Quirino Visconti]] nel testo [http://books.google.it/books?id=ELA-AAAAcAAJ&pg=PA207&dq=diana+efesina++ennio+quirino+visconti&hl=it&sa=X&ei=1n5fT9zmBoLVtAaIzsW7CQ&ved=0CEAQ6AEwAQ#v=onepage&q&f=false Il Museo Capitolino,Vol 2 pag 207]
[[File:Mura Grotte di Torri.jpg|thumb|260px|Incisione del '700 delle mura romane presso Torri in Sabina]]
;Sito archeologico di Torri in Sabina:
L'area archeologica del ''municipium'' romano di [[Forum Novum]] ([[II secolo a.C.]]), di cui parlano Plinio, Virgilio e Frontino, cittadina romana della Sabina, che ebbe il suo massimo splendore in epoca augustea, e che almeno dal [[465]] fu sede della ''ecclesia cathedralis Sabinorum'' fino al [[1733]].
 
;Ville romane di [[Mompeo]]:
Il ritrovamento di un cippo miliare, nel 1956 nel terreno voc. Campo, ha confermato l’esistenza di una via romana tagliata nella viva roccia, lastricata allo stesso modo delle altre grandi consolari ed è certo che la Via si innestava nella Salaria a Passo Corese e inerpicandosi sulle colline raggiungeva la vallata dove ora sorge l’Abbazia di Farfa. Sorpassato il torrente del Farfa, prima toccava le “Ferriere” e “Valle Basselli” si inerpicava sino alla “Passerignola” raggiungeva le valli e dopo aver superato la collina di Mompeo sboccava nella Palombara per poi inerpicarsi nuovamente verso i “Campi”, “Maialino”, Monte S.Giovanni, per giungere a Rieti. Non conosciamo il nome della Via, ma era di certo usata principalmente per rifornire di sale i Centri della Sabina.
 
Essa è realizzata in pietra locale, alta m 1,75 e la sua circonferenza massima è di m 2,10. Fu posta dall’imperatore Augusto negli anni dal 13 al 16 a.C. Secondo la lettura data dal prof. Jacopi, l’iscrizione nel cippo potrebbe leggersi: ''IMP''(erator) ''CAESAR DIVI F''(ilius) ''AUGUSTUS CO''(n)''S''(sul) ''XI TRIBUN''(iciae) ''POTEST''(atis) ''VI EX S''(enatus) ''C''(onsulto) ''XXXV'', in traduzione italiana: "Augusto Cesare imperatore, figlio del Divo [Giulio Cesare], nell'anno XI del consolato, nell'anno VI della potestà tribunicia per decreto del Senato 35º miglio da Roma (circa 51,75&nbsp;km)".
 
;Necropoli sabine di [[Collevecchio]]:
* Area archeologica di [[Grappignano]].
* Area archeologica di Poggio Sommavilla, abitato e [[Necropoli]] Sabina, (Falisca-Etrusca).
* Area archeologica, Torre romana, chiesa della Madonna del piano con particolare fontanile.
 
;Via Nomentum-Eretum di [[Monterotondo]]:
'' Via Nomentum-Eretum'' - È l'area archeologica della città in cui si può vedere distintamente il tracciato dell'antica [[via Nomentana]] tra [[Eretum]] e [[Nomentum]]. Durante tutto l'anno si può visitare il sito grazie alle visite organizzate dalla sede di Monterotondo-Mentana dell'Archeoclub Italia.
 
=== Umbria ===
;Siti archeologici di [[Amelia]]:
Fra le scoperte archeologiche, citiamo in particolare le più recenti:
* la necropoli pre-romana nell'area dell'ex-Consorzio Agrario, con notevoli corredi funebri ([[2001]]);
* il villaggio del [[IX secolo a.C.]], al di sopra del tratto di mura crollato il 18 gennaio [[2006]] (2006);
* la probabile area sacra antistante le mura poligonali, nella zona est ([[2008]])
 
=== Abruzzo ===
==== L'Aquila: rovine di Amiternum e Forcona ====
[[File:Rovine di Amiternum.JPG|thumb|270px|Sito romano di Amiternum: la ''Domus'']]
La città di [[L'Aquila]] possiede due importanti siti archeologici focalizzati nelle città di '''[[Amiternum]]''' (frazione San Vittorino) e Forcona di '''[[Bagno (L'Aquila)|Civita di Bagno]]'''.
;Sito di Amiternum:
Città fondata dai Sabini, vicino al fiume [[Aterno]] da cui prende il nome, situata nelle vicinanze de L'Aquila. Sotto il dominio di Roma, la città si sviluppo notevolmente fino a contenere decine di migliaia di abitanti. Essa aveva un'importanza strategica per la sua collocazione: un importante nodo stradale via di transito tra il Tirreno e l'Adriatico, attraverso la via Cecilia che arrivava fino ad Hatria.
La città diede i natali a [[Sallustio]], uno dei maggiori storici romani, illustre autore delle vicende di Roma con la sua ''Historiae'', e ad [[Appio Claudio Cieco]], famoso per aver dato il via alla costruzione della via Appia. Inoltre, secondo alcune leggende, qui nacque [[Ponzio Pilato]], noto per aver processato e condannato [[Gesù]] e, sempre secondo la leggenda, Pilato avrebbe posseduto la villa romana rinvenuta nel luogo detto oggi Montagna di Pilato, presso San Pio di [[Fontecchio]].
Oggi si possono apprezzare diversi resti ben conservati tra cui: l'anfiteatro, il teatro di età augustea ed una villa dell'età di Augusto, con mosaici e affreschi. Vi sono inoltre resti di terme e di un acquedotto risalenti a tarda età imperiale. Diversi reperti rinvenuti nell'area, sono poi conservati nel Museo nazionale d'Abruzzo e nel Museo archeologico dell'Aquila, tra cui va ricordato la statua cosiddetta del Signore di Amiternum esposta durante il summit dei G8 del 2009. Nei pressi dell'area archeologica, vicino l'abitato di San Vittorino, si possono infine visitare le Catacombe paleocristiane, situate sotto la [[Chiesa di San Michele Arcangelo]].
[[File:San Michele Arcangelo (L'Aquila).jpg|thumb|280px|Chiesa di San Michele Arcangelo]]
;Teatro romano di Amiternum:
Il Teatro situato al centro della città, è stato ricavato dalla collina, con un diametro di 80 metri ed è disposto su 2 livelli. Possiede un'acustica straordinaria e poteva ospitare fino a 2000 persone.
;Anfiteatro di Amiternum:
Più a sud del Teatro, sorgono i resti dell'Anfiteatro di Amiternum, una struttura risalente al I secolo d.C. quindi leggermente successiva al Teatro. L'Anfiteatro ha la caratteristica forma a ellisse, i cui assi hanno diametri di 68 e 53 metri ed era quasi circondato da gradinate, oggi non più visibili, in grado di contenere fino a 6000 persone. La struttura è composta da 48 arcate su due piani ed era rivestita completamente in laterizio. L'ingresso avviene dall'entrata situata sull'asse maggiore, detta Porta Triumphalis.
:Domus romana di Amiternum:
Adiacenti all'anfiteatro son i resti di una domus di età tardo-romana di cui è ancora oggi ben visibile la planimetria composta da una corte centrale porticata sulla quale si affacciavano i vari ambienti; sono stati scoperti la sala di ingresso (atrium), la sala per la raccolta di acqua piovana (impluvium) e una sala di rappresentanza (tablinium), tutte valorizzate da mosaici ed affreschi.
[[File:Teatro romano di Amiternum (dettaglio).jpg|thumb|270px|Il teatro romano]]
Inoltre ad Amiternum sono stati rinvenuti numerosi resti scultorei di vario genere, nonchè il famoso Calendario Amiternino con le maggiori ricorrenze pagane e religiose dell'epoca, conservato al Museo dell'Aquila.
;Murata del Diavolo:
Sulla parete scoscesa del Fosso della Murata ad un certo punto si scorgono delle pietre ciclopiche enormi che secondo alcuni potrebbero essere le antiche mura di cinta di Amiternum.
Altra ipotesi prevede che facciano parte dell'Acropoli di Amiternum, mentre la terza che siano gli antichi resti un ponte, la quarta un castrum, la quinta che sia stata eretta per segnare il confine tra Sabini e Vestini, ed ancora che sia una briglia per frenare la violenza delle acque.
Infine si pensa che si possa trattare di un luogo sacrale dove i sabini compissero riti propiziatori e ove venissero praticati dei sacrifici.
{{vedi anche|Chiesa di San Michele Arcangelo (L'Aquila)}}
;Catacombe precristiane di San Vittorino:
A poca distanza dall'area archeologica di Amiternum, in posizione panoramica sulla vallata sottostante, si possono visitare le Catacombe di San Vittorino, situate sotto la chiesa di San Michele Arcangelo. Le Catacombe sono la parte più antica della basilica e si sviluppò nel V secolo intorno alla tomba di San Vittorino.
La struttura è costituita da un'ampia galleria da cui si aprono tre vani collegati ad altre tre grotte. L'ingresso dalla chiesa vecchia conduce ad un primo ambiente rettangolare a volta a botte, che ospita il presunto sepolcro di san Vittorino. Dal vano è raggiungibile una grotta che presenta alcuni esempi di tomba a forno. Continuando si arriva alla grande galleria in cui sono presenti 12 nicchie e un vano di forma quadrangolare. All'estremità meridionale della galleria si apre un corridoio con decorazioni del XIV e XV secolo, con il quale si accede ad un ambiente realizzato nel Cinquecento che riconduce in superficie.
[[File:Georg Heinrich Busse Forcona.jpg|thumb|270px|Incisione di Georg Heinrich Busse della vecchia Cattedrale di Forcona]]
;Sito archeologico di Forcona:
Forcona fu abitata dai [[Vestini]] e dai [[Sabini]] sin dal [[VII secolo a.C.]], e anche dopo la dominazione di Roma, fino al [[IX secolo]] d.C. Nel periodo cristiano fu particolarmente importante per aver dato i natali a San Massimo da Forcona, il quale, dopo la morte, fu canonizzato e in suo onore venne eretta la prima Cattedrale aquilana, soppressa nel [[1257]] assieme alla diocesi di Forcona. Infatti la nuova città dell'Aquila era in costruzione più a valle, assieme al nuovo Duomo. L'antica '''Cattedrale di San Massimo a Forcona''' è ancora visitabile, malgrado siano rimaste cospicue rovine, tra le quali l'intero campanile, le tre absidi e parte del colonnato romano interno, ricavato dai vecchi templi pagani. Di Forcona, nei restauri degli anni '60 e del [[2013]], sono giunti anche resti di templi e abitazioni dei romani.
 
==== Necropoli di Fossa ====
{{vedi anche|Necropoli di Fossa}}
[[File:Fossa AQ - Necropoli 08.JPG|left|thumb|Menhir]]
La nascita della necropoli di Fossa si fa risalire alla prima popolazione residente nell'area, che è stata quella dei [[Vestini]] sul Monte Cerro, sul quale ci sono resti di una cinta fortificata di un villaggio risalente tra il IX e l'VIII secolo a.C. Successivamente, lo sviluppo di [[Aveia]] in epoca romana ne ha continuato l’utilizzo fino a circa il I secolo a.C.<ref>{{cita web |url= http://www.regione.abruzzo.it/xcultura/index.asp?modello=sitoarcaq&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuSiti299&tom=99 |titolo= Parco Archeologico della Necropoli di Fossa |accesso= 1/10/2014 |editore= Regione Abruzzo}}</ref>
 
L'area si trova in una zona alluvionale sulla sponda orientale del fiume [[Aterno-Pescara|Aterno]]. La sua scoperta è avvenuta in maniera casuale nel 1992 durante gli scavi per la costruzione di un capannone industriale.
 
L'area sottoposta a campagne di scavo è di 3.500 m², con circa 500 tombe di tipi differenti (tumuli, fosse, tombe a camera e sepolture infantili in coppi di laterizi) risalenti a tre differenti periodi principali.
 
== Note ==