Ferdinando Burlando: differenze tra le versioni

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Diventò comandante di brigata e con i suoi uomini portò a compimento diverse azioni audaci, nella zona di [[Ciriè]], nel canavese, nella [[Valle del Lanzo]] e nel [[Monferrato]] tanto da meritarsi l'appellativo "Diavolo Bianco". Ferito sette volte durante gli scontri subì undici interventi, venne catturato dai tedeschi e torturato, messo davanti al plotone d'esecuzione come metodo di tortura e infine liberato dai suoi uomini.
 
Burlando e il suo gruppo ebbero un ruolo preminente nella liberazione di [[Torino]]. Alla fine della guerra, promosso [[tenente]], venne trasferito al [[Ministero della guerra del Regno d'Italia|Ministero della Guerra]] e successivamente posto in riserva come invalido di guerra, conseguì la laurea in legge all'[[Sapienza - Università di Roma|Università di Roma]] e intraprese la professione di [[avvocato]].
 
Burlando morì il 31 luglio 2014 a [[Roma]]<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=16954|titolo=Cordoglio del Presidente Napolitano per la scomparsa del Capitano Ferdinando Burlando, Medaglia d'oro al Valor Militare|data=1 agosto 2014|autore=[[Giorgio Napolitano]]|editore=[[Presidente della Repubblica|Quirinale]]|accesso=2 settembre 2014}}</ref>.