Calanco: differenze tra le versioni

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L’inaridimento del terreno e la formazione di croste dure separate da fessurazioni e spaccature più o meno profonde sono le dirette conseguenze delle piogge che rompono e sciolgono le particelle del suolo, le quali successivamente, a causa della veloce [[evapotraspirazione]], si riaggregano e cementificano in strati spessi e duri, sulla superficie. Questo fenomeno è particolarmente visibile nelle argille plio-pleistoceniche dell’Italia centro-meridionale, fatta eccezione che nelle aree ricoperte dallo strato di vegetazione semi-naturale, arborea o arbustiva (Robinson; Phillips, 2000). L’erosione e il ruscellamento sono spesso fenomeni correlati, ma suoli diversi e strati di vegetazione ricoprenti, possono presentare un’alta incidenza di frane o colate detritiche e una bassa erodibilità, dovuta, ad esempio, alla presenza di uno strato di [[lichene|licheni]] che ricopre e protegge il suolo. In generale, il pericolo di erosione diminuisce con l’aumentare della copertura vegetale (Lesschen; Cammeraat, 2007).
 
In ambiente arido mediterraneo la relazione tra suolo e vegetazione gioca un ruolo decisivo nella prevenzione dall'erosione: la vegetazione protegge il suolo perché la parte aerea e la lettiera intercettano le gocce, riducendo l’energia cinetica. La lettiera inoltre va ad arricchire in minerali e materia organica gli strati del terreno, permettendo lo sviluppo e la stabilizzazione di flora e fauna, contribuendo a far decrescere le possibilità di erosione del suolo da parte degli agenti atmosferici. Nello stesso ambito, però, la comprensione dei meccanismi che regolano il sistema clima-suolo-vegetazione è considerevolmente complicata dalla natura fluttuante del ciclo idrologico, specie negli ecosistemi aridi delle formazioni calanchive. L’estrema variabilità ed aleatorietà della disponibilità idrica ha spinto le piante ad adottare accorgimenti che permettano loro di sopperire a tali problematiche, e la disponibilità d’acqua diventa il fattore di controllo dominante sulla crescita e mantenimento della vegetazione. Nell'ambito dei calanchi, gli esemplari di [[ Lygeum spartum]], ad esempio, sono considerati specie “utilizzatrici estensive” di risorsa idrica: infatti nella prima parte della stagione di crescita il principale fattore di controllo è rappresentato dall’andamento della precipitazione; nella seconda parte della stagione di crescita il fattore predominante diventa l’elevata domanda atmosferica. La specie fa quindi coincidere il suo ciclo vitale con la stagione piovosa, compiendo le più importanti fasi di crescita dopo le piogge autunnali, sviluppando un apparato radicale profondo per raggiungere gli strati di suolo con più umidità, vista la loro natura argillosa (Lazzara; D’Asaro; Agnese, 2009).
 
==Quadro floristico==
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Al fine di proporre un’adeguata azione di ristabilimento sostenibile del paesaggio, sono state individuate le aree con il più alto potenziale di recupero, le stesse che nei primi anni ’50 erano sterili e scarsamente ricoperte da vegetazione. In seguito è stato introdotto un disturbo di lieve intensità in grado di innescare moderati e graduali processi erosivi, specialmente nei versanti meridionali, ripristinare gli habitat originari e di conseguenza il paesaggio così come era prima della trasformazione. È consigliato iniziare l’opera di recupero con piccole aree selezionate ad hoc, in cui intervenire con incendi controllati o taglio del bosco, per mantenere quanto più possibile un livello di omogeneità con il paesaggio circostante. Questo metodo cerca di coniugare il più possibile le esigenze di recupero del paesaggio storico con l’[[ecologia del paesaggio]] e il rispetto degli habitat.
I Calanchi da un punto di vista artistico hanno pure ispirato un singolare pittore; costituiscono infatti il tema dominante dell'opera del pittore marchigiano [[Virginio Ridolfi]] (1922-1983), noto come "il pittore dei Calanchi", eseguita nell'ultimo decennio della sua carriera artistica.
 
== Negli Stati Uniti ==
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* Biondi, E., Pesaresi, S., 2004. ''The badland vegetation of the northern-central Apennines (Italy)''. Fitosociologia; vol. 41, supp. 1. 155-170
* Chiarucci, A., De Dominicis, V., Ristori, J. Calzolari, C., 1995. ''Biancana badland vegetation in relation to morphology and soil in Orcia valley, central Italy''. Phytocoenologia, vol. 25 (1). 69-87
* De Santis, F., Giannossi, M. L., Medici, L., Summa, V., Tateo, F. 2010. ''Impact of physico-chemical soil properties on erosion features in the Aliano area (southern Italy)''. Catena; vol. 81. 172-181
* Del Prete, M., Bentivenga, M., Coppola, L., Rendell, H., 1994. ''Aspetti evolutivi dei reticoli calanchivi a sud di Pisticci''. Geologica Romana; vol. 30. 295-306
* Frifteh, J., Soeters, R., 1998. ''Factors underlying piping in the Basilicata region, southern Italy''. Geomorphology; vol. 26. 239-251
* Frifteh, J., Soeters, R., 2006. ''Origin of biancane and calanchi in East Aliano, southern Italy''. Geomorphology; 77. 142-152
* Lazzara, P., D’Asaro, F., Agnese, C., 2009. ''Indagine eco-idrologica su un versante calanchivo in Sicilia''. IX Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana Ingegneria Agraria, Ischia, 2009. Memoria n. 3-39
* Lesschen, J.P., Cammeraat, L.H., 2007. ''Effect of plants on runoff, erosion and sedimentation''; in Conditions for restoration & mitigation of desertified areas using vegetation (RECONDES). European Commission Community Research. 107-112
* Marignani, M., Chiarucci, A., Maccherini, S., 2007. ''Regional plant assemblages, Tuscany''; in Conditions for restoration & mitigation of desertified areas using vegetation (RECONDES). European Commission Community Research. 91-95