Braccio da Montone: differenze tra le versioni

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biografia
Riga 79:
|AnnoMorte = 1424
|Attività = condottiero
|Attività2 = politico
|Nazionalità = italiano
}}
 
Fu governatore di [[Bologna]], rettore di [[Roma]], [[SignoriaStoria cittadinadi Perugoa|signore]] di [[Perugia]], [[principe]] di [[Capua]], [[conte]] di [[Montone (Italia)|Montone]], [[conte]] di [[Foggia]], [[Connestabile|Grangran Connestabileconnestabile]] del [[Regnoregno di Napoli]].
Con le sue imprese fu ilquasi piùpronto vicinoper a crearecostituire uno [[Stato]] dell'[[Italia centrale]] nel [[XV secolo]].
 
== Biografia ==
{{Citazione|... Braccio / ... che per tutto ancora / Con maraviglia e con terror si noma|[[Alessandro Manzoni]], ''[[Il Conte di Carmagnola]]'', 1816}}
Braccio nacque a Perugia<ref>Fabretti (1842), p. 111 [http://books.google.com/books?id=0AIGAAAAQAAJ&pg=RA1-PA309&dq=fortebracci#PPA111,M1 Biografie dei capitani di ventura dell'Umbria] Google Books</ref> dai nobili Oddo Fortebracci, conte di Montone, e Giacoma Montemelini.
[[File:Braccio da Montone2.jpg|miniatura|sinistra|Braccio da Montone<br />(litografia del [[1850]])]]
 
Sin da giovane si dedicò alla carriera militare, iniziando come [[paggio]] nella compagnia di [[Guido d'Asciano]]. La sconfitta dei nobili di fazione popolare a Perugia - i cosiddetti ''beccherini'' - comportò l'esilio dalla città per la famiglia didei Fortebracci e la perdita della proprietà di un [[castello]] a [[Montone (Italia)|Montone]], nell'alta [[valle del Tevere]] ([[Umbria]] settentrionale). Braccio si diede quindi alla [[Compagnia di ventura|ventura]], entrando nella [[Compagniacompagnia di San Giorgio]] (della quale faceva parte pure il futuro rivale [[Muzio Attendolo Sforza]]), alla scuola di [[Alberico da Barbiano]], conte di [[Cunio]].<ref>Ceccopieri, p.25</ref>
 
Nel [[1390]] tornò a Montone, e qui, aiutato da due fratelli, uccise tre membri della fazione avversaria dei [[Raspanti]]: per questa azione risoluta si guadagnò una taglia sulla testa (da parte del governo di [[Città di Castello]], per l'omicidio di un abitante del Tifernate[[Città di Castello|tifernate]] che si trovò lì di passaggio), e l'appellativo di Braccio inal luogoposto del nome Andrea.
Fortebraccio decise quindi di abbandonare nuovamente i luoghi d'origine per formare una compagnia di 15quindici cavalieri e per mettersi al soldo dei [[daDa Montefeltro|Montefeltro]] contro i [[Malatesta]].<ref>Milli, p.35</ref>
 
Nel [[1391]] rimase ferito durante l'assalto alla [[Rocca (fortificazione)|rocca]] di [[Fossombrone]], e da quella battaglia gli rimase un passo leggermente zoppicanteclaudicante. Sconfitto presso [[Fratta Todina]], rifiutò di entrare al servizio di [[Biordo Michelotti]]. Nell'aprile del [[1395]] tornò a combattere per Alberico da Barbiano, nel [[Regnoregno di Napoli]], qui s'incontrò nuovamente con [[Giacomo Attendolo|Sforza]]. Nel [[1397]] passò agli''al stipendisoldo'' di [[Firenze]], sotto al suo comando erano 30trenta uomini d'arme. Nel [[1398]] affiancò la [[Stato della ChiesaPontificio|Chiesa]] nella guerra contro Perugia, assediando prima Montone e poi, alla morte di Michelotti (Signoresignore di Perugia), attaccando la città che l'aveva esiliato. Finì per devastare il territorio [[assisi|assisiate]] nell'inutile tentativo di penetrare nell'attuale capoluogo umbro. Nel [[1400]] Perugia si diede ai [[Visconti]] e Braccio tornò a alle sue battaglie in lungo ed in largo per la penisola. Nel [[1402]], alla morte di [[Gian Galeazzo Visconti]], agli ordini di [[Mostarda da Forlì]], combatté per i pontifici contro i [[Visconti|viscontei]].
Nel [[1403]] [[papa Bonifacio IX]] si accordò con il nuovo [[Ducatoducato di Milano]] e caddero sotto il controllo dello Stato della Chiesa [[Bologna]], Perugia e [[Assisi]]: la fazione dei nobili perugini dei ''Raspanti'' ottenne però che i fuoriusciti non potessero avvicinarsi a meno di 20venti miglia dalla città.<ref>Brizzi, ppp. 49-50</ref>
 
[[File:Fiume-Reno-BO.jpg|thumb|Il fiume Reno, luogo di una celebre battaglia di Braccio]]