Pinocchio: differenze tra le versioni

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Pinocchio è una [[marionetta]] (ovvero un pupazzo di legno che si manovra con i fili) e non un [[burattino]] (che invece viene manovrato da sotto infilandovi la mano dentro). Nel libro però è chiamato, impropriamente, ''burattino'', da qui l'equivoco. Per una caratteristica singolare, il pezzo di legno da cui è ricavato è animato, per cui Pinocchio, rimanendo pur sempre un semplice pupazzo di legno, si muove da solo, cammina, parla, mangia (per es. cap. XIII, presso l'Osteria del Gambero Rosso in compagnia del [[Il Gatto e la Volpe|Gatto e della Volpe]]). Nel corso del romanzo però assistiamo ad alcune trasformazioni: dopo aver promesso alla [[La Fata dai capelli turchini|Fata]] di smettere di essere un burattino e di voler diventare un vero ragazzo, fugge con [[Lucignolo (personaggio)|Lucignolo]] nel «Paese dei Balocchi» e finisce per trasformarsi, dopo cinque mesi di cuccagna, in un [[Equus asinus|asino]], finendo in una compagnia di pagliacci. Nell'ultimo capitolo Pinocchio, uscito dalla bocca del [[il Terribile Pesce-cane|Pesce-cane]] insieme a Geppetto, smette finalmente di essere un burattino e diventa un ragazzo in carne ed ossa (grazie all'intervento in sogno della Fata).
 
=== Ilil nasopiede ===
La caratteristica più nota e conosciuta di Pinocchio è il suo nasopiede che si allunga a dismisura quando dice le bugie: questo compare nel capitolo XVII. Oltre a richiami immediati e scontati di natura sessuale, c'è da notare come lo stesso Collodi, in ''Note gaie'', affermi come «per nascondere la verità di una faccia ''speculum animae'' [...] si aggiunge al naso vero un altro naso di cartapesta»<ref>{{cita libro|autore=Carlo Lorenzini|titolo=Note gaie|città=Firenze|editore=Bemporad|anno=1892}}</ref>.
 
== Abbigliamento ==