Fra Dolcino: differenze tra le versioni

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Dolcino si rivelò dotato di grande fascino e comunicativa e, sotto la sua guida, il numero degli Apostolici riprese a crescere. Si attirò le ire della [[Chiesa cattolica|Chiesa]] per i contenuti della predicazione, apertamente ostile a Roma e a [[papa Bonifacio VIII]], di cui profetizzava la prossima scomparsa.
 
Durante gli spostamenti effettuati in Italia settentrionale per diffondere le proprie convinzioni e accrescere il numero dei seguaci, Dolcino e i suoi furono ospitati tra il [[Provincia di Vercelli|Vercellese]] e la [[Valsesia]]. Qui, a causa delle severe condizioni di vita dei valligiani, le promesse di riscatto dei dolciniani furono accolte positivamente. Per questo, dopo un breve ritorno nel [[Brescia]]no, approfittando del sostegno armato offerto da [[Matteo Visconti]], nel [[1304]] Dolcino decise di occupare militarmente la Valsesia e di farne una sorta di territorio franco dove realizzare concretamente il tipo di comunità teorizzato nella propria predicazione. Dolcino si stanziò per un lungo periodo nella località denominata Parete calva situata presso [[Rassa]].{{cn}}
 
Di qui, il 10 marzo [[1306]], tutti i seguaci, denominati anche gazzari, abbandonati dal Visconti, si concentrarono sul [[Monte Rubello]] sopra [[Trivero]] (poco distante dal [[Bocchetto di Sessera]], nel [[Biella|Biellese]]), nella vana attesa che le profezie millenaristiche proclamate da Dolcino si realizzassero.