Ottobuono de' Terzi: differenze tra le versioni

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Nel mese di luglio [[1403]], la duchessa madre [[Caterina Visconti]] e il suo pupillo, nominarono Ottobuono de' Terzi (affiancato dal fratello Jacopo] commissario ducale per [[Parma]], [[Piacenza]], [[Reggio Emilia]], [[Fiorenzuola d'Arda]], [[Borgo Val di Taro]], [[Pontremoli]] e [[Castell'Arquato]], [[Borgo San Donnino]] (Fidenza).<ref>In quei giorni, allorché Ottobuono si avvede che i Rossi stanno introducendo clandestinamente a Parma i loro partigiani per sollevare la città, assale i [[Guelfi]] che sono di guarnigione nella cittadella, li condanna all'esilio per dieci anni, concede loro per abbandonare la città il tempo di una candela di dodici denari, messa ad ardere sopra la campana del Comune in piazza. Ciò fatto, con 1000 cavalieri viscontei e altrettanti fanti, saccheggia nel corso di un mese le loro case. I Parmensi devono versare 10.000 fiorini ai suoi uomini. I Rossi, con oltre duemila loro seguaci, sono accolti nel campo fiorentino e proseguiranno quindi la guerra nel Parmense. In agosto espelle da Parma altri 660 abitanti, scacciati per la porta di Santa Croce. Quando i Pallavicini distruggono un ponte di barche sul Po controllato dagli avversari il Terzi li assale presso [[Mezzano]] e cattura loro 60 cavalieri.</ref>
A settembre, alla testa di 300 cavalieri e 200 fanti, assalì i castelli di [[Contea di San Secondo|San Secondo Parmense]] e di [[Viarolo]]. Ancora in quei giorni, raggiunge un accordo con il suo rivale [[Pier Maria I de' Rossi]].<ref>Mentre va cavalcando da Bologna verso i suoi possedimenti con un seguito di 17 cavalieri, era stato catturato da Antonio Vallisnieri e Simone da Canossa. Ottobuono, informato, lasciò Castiglione dei Terzi con 60 cavalieri, si fece consegnare il Rossi imprigionato a Montevetro e lo fece ospitare a [[Montecchio Emilia]].</ref> In ottobre, per effetto della nuova pace concordata, si otterrà il rientro in Parma della parte del Rossi, i cui membri saranno liberati nei primi giorni di novembre.
Il Terzi e il Rossi congiurano per togliere Parma al dominio dei Visconti, nei confronti dei quali Ottobuono lamentava un considerevole credito per le condotte arretrate.
A riscatto di queste riuscì a farsi riconfermare dal duca di Milano nel [[1404]] il dominio su [[Parma]] e le investiture di [[Montecchio Emilia]], Boretto, [[Brescello]] [[Gualtieri]], [[Borgo San Donnino]] e [[Fiorenzuola d'Arda]] Il Terzi ordinò infine a tutti gli abitanti del capoluogo di rientrarvi, imponendo loro di giurare fedeltà al duca di Milano.