Benedetto Marcello: differenze tra le versioni

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Benedetto Marcello è spesso ricordato per il suo ''Estro poetico-armonico'' ([[Venezia]], [[1724]]-[[1727]]), lavoro che mette in musica, per voci e basso continuo i primi cinquanta [[Salmi]], nella versione in parafrasi italiana realizzata da [[Girolamo Ascanio Giustiniani]]. Questi componimenti furono molto ammirati da [[Charles Avison]], che con [[John Garth]] curò un'edizione con testi in inglese ([[Londra]], [[1757]]). Tra gli ammiratori dei Salmi di Marcello, che godettero di grandissimo prestigio e di fama europea per tutto il Sette e l'Ottocento, si annoverano anche [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]], [[Gioachino Rossini|Rossini]] e [[Giuseppe Verdi|Verdi]].
 
Il famoso Adagio del Concerto per oboe, trascritto per strumento a tastiera da [[Johann Sebastian Bach]] ([[Concerti trascritti per tastiera da Johann Sebastian Bach|BWV 974]]) e divenuto popolare ai giorni nostri grazie al film ''[[Anonimo veneziano]]'' (1970), è in realtà attribuibile al fratello [[Alessandro Marcello]].
 
Compose inoltre più di trecento [[cantata|cantate]], per una o più voci; quattro oratori (fra cui ''Joaz'' su libretto di [[Apostolo Zeno]] per la corte imperiale di Vienna) e diverse serenate. La biblioteca del Conservatorio di [[Bruxelles]] possiede alcuni interessanti volumi di cantate da camera composte per la sua donna amata. Sebbene Marcello stesso scrisse il libretto di un'opera nel [[1708]], ''La Fede riconosciuta'', a [[Vicenza]], egli nutrì scarsa simpatia per questa forma di composizione, e diede sfogo alle sue opinioni sullo stato del dramma musicale a quel tempo nel [[pamphlet]] ''Teatro alla moda'', pubblicato anonimamente a Venezia nel [[1720]]; questo piccolo lavoro, che fu più volte ristampato, non solo è molto divertente, ma è anche un pregevole contributo alla storia dell'opera.