Stanislao Cannizzaro: differenze tra le versioni

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Nel [[1865]] diviene socio dell'[[Soci dell'Accademia nazionale delle scienze#C|Accademia nazionale delle scienze]]. Dopo aver insegnato a Pisa e [[Napoli]], occupa la cattedra di chimica organica e inorganica all'[[Università degli Studi di Palermo]]. Qui, per dieci anni, fino al [[1871]], studia i composti aromatici e le ammine. Dal [[1866]] al [[1868]] ricopre l'incarico di [[Rettore (università)|rettore]] della Università di Palermo<ref>http://www.unipa.it/cdl/annuario/05_rettori.pdf</ref>. Nel [[1871]] ottiene una cattedra di chimica all'[[Sapienza - Università di Roma|Università di Roma]] e diventa senatore per i suoi meriti scientifici; del Senato diventa vicepresidente. In seguito, come senatore e come membro del Consiglio per la pubblica istruzione rende importanti servigi alla causa dell'educazione scientifica in Italia.
 
Durante l'epidemia colerica a Palermo nel 1866-67 fu il direttore dell'Ufficio Sanitario comunale i cui componenti furono i medici [[Domenico Palazzotto senior]], Vincenzo Abate, Bernardo Salemi, Saverio Giacoma, Filippo Bianca, Michele De Franchi, Pietro Cervello e Giuseppe Furitano.
 
Fu tra i fondatori, nel [[1870]], della rivista scientifica ''[[Gazzetta Chimica Italiana]]''. Nel [[1891]] vinse la [[Medaglia Copley]] per i suoi lavori scientifici.