Kayapó: differenze tra le versioni

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I Kayapó sono stati menzionati per la prima volta nel [[XIX secolo]]. Secondo i resoconti dell'epoca, vivevano divisi in tre grandi sottogruppi nelle zone del corso inferiore del fiume [[Tocantins (fiume)|Tocantins]]: gli Irã'ãmranh-re ("coloro che vagano nelle pianure"), i Kumrenhtx Goroti ("gli uomini del gruppo grande") e i Porekry ("gli uomini del piccolo bambù"). I primi contatti con i "bianchi" furono a dir poco disastrosi per i Kayapó: i colonizzatori e gli esploratori attaccavano i villaggi e sequestravano i più giovani per farli lavorare come schiavi. A seguito di questi attacchi i Kayapó fuggirono verso ovest. In questo periodo ci fu una scissione all'interno dei gruppi Kayapó: da una parte coloro che, stanchi dei conflitti con gli uomini bianchi, intendevano stabilire rapporti di pace, dall'altra coloro che si opposero fortemente all'idea adducendo che le malattie contagiose che avevano attaccato i membri della tribù dopo l'arrivo dei colonizzatori avrebbero finito per annientare l'intera popolazione. Queste divisioni portarono ad una frammentazione in sottogruppi ancora maggiore rispetto ai tre sottogruppo originari. Nel corso degli [[anni 1930|anni trenta]] e degli [[anni 1940|anni quaranta]] l'intero sottogruppo dei gruppo Irã'ãmranh-re si estinse mentre i Porekry furono decimati. I Goroti Kumrenhtx e i membri che restavano dei Porekry rifiutarono definitivamente ogni rapporto formale con i colonizzatori migrando verso la foresta pluviale, creando nuove comunità ed attaccando tutti gli stranieri che si avvicinavano ai villaggi.<ref name="socioambiental" />
 
Grazie alla passione del Padre [[Saveriani|Saveriano]] Renato Trevisan che tra questo piccolo popolo dell'Amazzonia ha vissuto - a oggi - circa 30 anni della sua vita, che il [[Museo d'Arte Cinese ed Etnografico|Museo d'arte cinese ed etnografico di Parma]] raccoglie gli spettacolari ornamenti di piume di uccello, armi, utensili domestici di legno e paglia, giacché i Kayapò mai hanno sviluppato l'arte del ferro e della terracotta. <ref>{{cita web|url=http://www.museocineseparma.org/etnografico/etnokayapo_index.htm|editore=museocineseparma.org|titolo=Collezione Kayapò|accesso=2 Gennaio 2016}}</ref>
 
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