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Con '''affordance''' si definisce la qualità fisica di un oggetto che suggerisce a un essere umano le azioni appropriate per manipolarlo. Ogni oggetto possiede le sue ''affordance'', così come le superfici, gli eventi e i luoghi. Ad esempio una superficie piatta possiede l'affordance di camminare sopra ad essa, una superficie verticale dà l'affordance di ostacolare un movimento o di blocco di un movimento.
L'aspetto esterno di una caraffa d'acqua - con manico laterale e beccuccio - permette all'utilizzatore di dedurne intuitivamente le funzionalità, anche senza averla mai vista prima. In quest'ultimo contesto il termine ''affordance'' può essere tradotto con "invito"; questo concetto non appartiene né all'oggetto stesso né al suo utilizzatore ma si viene a creare dalla relazione che si instaura fra di essi. È, per così dire, una proprietà "distribuita".
Il termine è stato introdotto nel [[1979]] dallo [[psicologo]] statunitense [[James Gibson (psicologo)|James Gibson]] nell'opera ''Un approccio ecologico alla percezione visiva''.
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== Bibliografia ==
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